Operazione Aetna. Hanno risposto alle domande del Gip negando al contempo ogni addebito e rigettando le accuse: l'imprenditore Francesco Russo Morosoli e il suo fido dipendente, l'ingegnere Simone Lo Grasso, due dei quattro indagati posti agli arresti domiciliari dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sull'appalto per le escursioni sull'Etna della Procura etnea. Si è invece avvalso della facoltà di non rispondere il dirigente dell'area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, di 65 anni, indagato come gli altri per turbata libertà degli incanti e corruzione. Il socio e parente in affari di Russo Morosoli, Salvatore Di Franco, difeso dall'avvocato Walter Rapisarda, ha risposto per oltre un’ora alle domande ha contestato le accuse di turbata libertà degli incanti e corruzione, sostenendo che “le gare erano tutte regolari” e che da anni era oramai “scemato completamente l’interesse per la gestione del versante Etna Nord” di Linguaglossa, visto che l’interesse della società “era concentrato soltanto su quello Sud” del vulcano, anche per “evitare accuse di concentrazione e monopolio”. Sul presunto monopolio che Russo Morosoli avrebbe avuto sull'Etna, l'imprenditore, assistito dall'avvocato Carmelo Peluso, ha sottolineato di "avere rinunciato nel 2017 a partecipare alla gara proprio per non volere responsabilità" e per lo stesso motivo non si è presentato nel 2018. "Basta essere accusato di essere un monopolista - ha detto Russo Morosoli - non ho più la gestione di Etna Nord, perché mi basta il versante Sud del vulcano...". L'imprenditore avrebbe anche respinto l'accusa di estorsione nei confronti di giornalisti di Ultima Tv di cui è fondatore ed editore (emittente inaugurata il 12 novembre del 2016, ndr) costretti, secondo l'accusa degli inquirenti, ad accettare un contratto a tempo determinato o essere licenziati. "L'emittente - ha sostenuto Russo Morosoli - è nata due anni fa e non sapevamo se fosse stata in grado di sopravvivere o se andava chiusa. Ho chiesto alla redazione di avere pazienza, in attesa di valutare il futuro della Tv. Due-tre giornalisti si sono messi contro, dicendo di volere un contratto a tempo indeterminato. Mi sono arrabbiato moltissimo perché ho detto: "O tutti o nessuno..." e in quel momento mi è venuta voglia di chiuderla Ultima Tv..." Lo Grasso ha pure lui respinto ogni accusa, sottolineando di "essere un semplice esecutore degli ordini aziendali...". (foto 95047.it)