Premesso che sotto i 150.000 euro il nuovo Codice degli Appalti dà mano libera, potendo l’Ente appaltante scegliere l'impresa che vuole, quella più vicina, quella che si conosce e non quella che si comporta meglio, vuol dire che va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e che pertanto il voto di scambio politico-mafioso avrà una vertiginosa espansione, al pari dei fenomeni corruttivi nella pubblica amministrazione locale, e che ciò ha bisogno di una attenzione particolare, in questo mio intervento di oggi desidero concentrarmi sull’ APPALTO INTEGRATO, con offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), che è stato introdotto dal codice approvato come metodo praticamente esclusivo per le gare d’appalto, e non più come metodo da utilizzare in pochissimi casi speciali.
Centralità del progetto
La prima considerazione da fare è che si perde il concetto ispiratore delle migliori norme sui lavori pubblici : ‘ la centralità del progetto’.
Lo stesso progetto viene asservito non più agli interessi della collettività ma a quelli dell’impresa, ed ad essi condizionato.
Per quanto riguarda il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, correlata all’appalto integrato, ho sempre sostenuto che il legislatore, che ha partorito questo criterio, è riuscito a realizzare un incredibile miracolo negativo.
Ovvero è riuscito a congiungere nello stesso momento i due fattori generatori della corruzione: la massima discrezionalità nel momento di massimo interesse economico, ovvero il momento dell’appalto dei lavori.
Come è noto con questo criterio la commissione giudicatrice valuta, spesso con metodo assolutamente discrezionale e gestibile impunemente, la qualità delle migliorie apportate dalle varie imprese concorrenti, alle quali viene attribuito un punteggio determinante per l’aggiudicazione dei lavori.
Accordi in Tavoli separati
La partecipazione alla gara è molto costosa, e questo porta progressivamente alla riduzione del numero dei partecipanti.
E, come non è difficile immaginare, tra pochi si potrebbero raggiungere accordi in Tvaoli separati, con la spartizione della torta dei lavori pubblici, con l'ausilio di un'adeguata regia.
La tipologia dell’appalto comporta la necessità della presenza di una commissione giudicatrice, spesso composta da burocrati ministeriali, adeguatamente retribuita , e la necessità di tempi congrui per l’espletamento della gara, con forte rischio di ricorsi.
Massimo ribasso
L’alternativa all’appalto integrato potrebbe essere la gara al massimo ribasso, sul progetto esecutivo, con la determinazione del criterio di soglia di offerta anomala a priori, ma determinabile solo dopo la presentazione delle offerte e che garantisca ribassi non eccessivi.
Questo tipo di gara, con una adeguata digitalizzazione, potrebbe avere uno svolgimento immediato, con rischio corruzione inesistente.
L’appalto integrato potrebbe essere riservato solo per opere veramente speciali.
Inoltre, a mio avviso, questa gara delle migliorie, quando ci sono motivi validi perché venga attuata, potrebbe essere effettuata in fase progettuale, nel passaggio dal progetto definitivo a quello esecutivo, riducendo a circa un trentesimo l’interesse economico e quindi gli appetiti del sistema corruttivo.
Ottenuto con questo sistema il progetto ottimizzato, lo stesso potrebbe andare in gara con il criterio del massimo ribasso, con valutazione automatica della soglia di anomalia, in tempi rapidi, senza rischio di ricorsi e fenomeni corruttivi.
Colgo l’occasione per perorare l’uso più massiccio dei fondi di rotazione per la progettazione, che potrebbero essere utilizzati non solo per l’affidamento della progettazione ma anche per l’eventuale successiva gara di progettazione per apportare le migliorie al progetto.
ing. Luigi Bosco