Alla fine ha prevalso il diktat di Roma. E così Renato Schifani si è dovuto piegare ai diktat delle segreterie della capitale, eseguendo i "desiderata" romani. Adesso come reagirà il resto della maggioranza? Ognuno avanzerà delle pretese, rispetto ai patti presi relativamente a una giunta con politici eletti in Parlamento. Vedremo. Fratelli d'Italia insomma vince su tutta la linea e la nuova giunta regionale, nonostante le ventilate minacce di dimissioni del presidente Schifani, è pronta con altri due esterni in quota FdI: secondo attendibili fonti meloniane, il consigliere comunale palermitano Francesco Scarpinato, che non è riuscito a essere eletto alle Regionali (con 5.300 preferenze nel collegio di Palermo), avrà la delicata delega al Turismo, mentre la moglie del delfino di Nello Musumeci, Ruggero Razza, Elena Pagana, reduce da una tornata elettorale poco gratificante a Enna (1.690 preferenze), sarà verosimilmente l'assessore regionale al Territorio e Ambiente. Marcia indietro e dunque dietrofront per Giusi Savarino e Giorgio Assenza, che addirittura erano pronti a firmare la delega a Palazzo d'Orléans: sono stati richiamati dal partito meloniano. Confermati invece gli altri due assessori di Fratelli d'Italia Alessandro Aricò, che avrà la delega alle Infrastrutture come previsto, ed Elena Amata, dirottata ai Beni culturali. A questo punto, gli assessori di Schifani dovrebbero giurare domani mercoledì 16 davanti all’Assemblea regionale che eleggerà i componenti dell’ufficio di Presidenza (due vice presidenti, tre questori e due segretari). A parte dunque i quattro nomi di Fratelli d'Italia, per il resto la giunta dovrebbe essere formata da Marco Falcone (Economia), Edy Tamajo (Attività produttive), Giovanna Volo manager della Sanità per Forza Italia; Luca Sammartino (Agricoltura) e Mimmo Turano (Istruzione) per la Lega; Nuccia Albano (Famiglia e Lavoro) e Andrea Messina (Autonomie locali) per la Dc Nuova di Cuffaro e Roberto Di Mauro (Energia e Rifiuti) per gli autonomisti di Raffaele Lombardo.