Si è conclusa in un sabato sera d’estate e in una Taormina affollata la 67esima edizione del Taormina Film Fest. Dal 27 giugno al 3 luglio una delle città più suggestive d’Italia ha accolto attori, registi, personaggi dello spettacolo da tutto il Paese per celebrare la bellezza del cinema. Il festival cinematografico firmato dai direttori Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, si è concluso con un messaggio: ritorniamo a fare esperienza del cinema. La pandemia ha inevitabilmente cambiato in maniera radicale le nostre abitudini, ecco perchè si è avvertita forte l’esigenza di parlare di ripartenza - Ovunque da qui - attraverso l’arte, in particolare attraverso il cinema. Il festival che una volta l’anno regala un tocco di glamour alla nostra terra ha tentato quindi di scacciare via in appassionati e spettatori la paura della scomparsa dell’esperienza in sala. Un red carpet con vista mare ha accolto le celebrità protagoniste della serata inondate da luci, flash e sguardi dei turisti che, incuriositi, hanno scelto di fermarsi per immortalare un ricordo. Il 3 luglio è stata la volta della serata conclusiva del festival, dedicata soprattutto alle premiazioni. Tra i 6 film in concorso (Fractal, Honeymood, Next Door, A Classic Horror Story, Atlas, Long Day) a vincere il premio come miglior film è stato Next Door, opera prima di Daniel Brühl, regista e attore che ha portato a casa anche la statuetta come miglior attore. Premio alla regia per A Classic Horror Story, pellicola horror tutta italiana targata Netflix diretta dai registi Roberto De Feo e Paolo Strippoli. Presente al teatro antico anche l’attrice Matilda De Angelis per ritirare il premio come miglior attrice per il film in concorso Atlas. Ad aprire la cerimonia di chiusura dell’edizione numero 67 del festival (insieme alla presentatrice della serata Anna Ferzetti) uno dei nomi più attesi della serata, Francesca Michielin, artista classe ’95 che ha reso omaggio al maestro Franco Battiato - artista immenso scomparso a maggio di quest’anno - con una cover piano e voce di Segnali di vita. Il pubblico del Teatro Antico ha omaggiato e salutato con una standing ovation una voce e un modo di fare arte che farà sentire per molto tempo la sua mancanza. La serata è proseguita sotto il segno dell’amore per il cinema, presenti anche il regista Ferzan Özpetek, per festeggiare i vent’anni dal suo Le Fate Ignoranti, e l’attore Salvatore Esposito. Un’attenzione speciale quest’anno è stata riservata in particolare al legame strettissimo tra turismo e cinema: consegnato il premio ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo a Gianluca Jodice, sceneggiatore e regista de Il cattivo poeta. Questo premio ha voluto lanciare un ulteriore messaggio: il turismo non può fare a meno del cinema, con l’aiuto del cinema è possibile valorizzare la bellezza del nostro Paese e del nostro territorio. Questa edizione del Taormina Film Fest è stata forse più ridimensionata rispetto ad anni precedenti, non è stata altrettanto "scintillante" come un tempo in termini di presenza di pubblico e di ospiti internazionali, ma ha voluto più d’ogni altra cosa mandare un augurio ripartenza non soltanto di un’industria, quella cinematografica, ma di interi settori che sono pronti a portare la nostra terra, con tutte le sue contraddizioni ma con tutta la sua bellezza, sul tetto del mondo, dandoci la possibilità di valorizzare quanto di più bello e prezioso possediamo. Quanto al cinema, poi, una cosa è certa: dovrà forse adattarsi ai tempi, cambiare pelle e provare a ripartire come meglio può, ma non morirà mai.