Ennesima sconfitta per lo Sport Club Gravina che cade ancora in casa contro gli Svincolati Milazzo rimanendo bloccato nelle zone basse della classifica con soli 6 punti in 10 giornate. Cosa sta succedendo? A questo punto anche la classifica è diventata precaria. La squadra di Guadalupi ha giocato una partita molto sottotono, forse la peggiore della stagione rimanendo sotto per tutto l’incontro, mentre la reazione quasi vincente è arrivata solo negli ultimi minuti di gara, dove lo svantaggio è stato ridotto fino a soli due punti. Insomma, la tecnica c’è, ma sembra manchi la capacità di mettere le energie per tutta la durata della partita.
Iniziano bene il primo quarto i gravinesi, che approcciano meglio la gara grazie a un ispirato Ruggero Elia, ma dopo un momento di confusione in cui nessuna squadra sembra capace di fare canestro, è il Milazzo a uscirne bene iniziando a ingranare grazie anche alle giocate di Kristofers Vasilevskis e Giuseppe Giambò, rispettivamente con maglia 10 e 7. Dopo un’altra bella azione di Elia, il Gravina si ferma e nell’ultimo minuto subisce la rimonta, che chiude il primo quarto col punteggio di 18 a 23 per Milazzo.
Nella seconda frazione di gioco i gravinesi appaiono stanchi, al punto che i primi punti arrivano solo dopo due minuti dalla ripresa con i tiri liberi segnati da Enzo Santonocito. Le cose però non migliorano e in particolare le triple di Giambò mettono in grande difficoltà i padroni di casa. Dopo la metà del secondo quarto arriva un’importante reazione del Gravina, che in pochi minuti passa da uno svantaggio di 10 punti a soli tre di differenza, ma è ancora il 7 degli Svincolati a dire di no e a interrompere il bel momento dei padroni di casa. La seconda frazione di gioco si chiude con ancora 5 punti di differenza, 32 a 37.
Dopo la pausa lunga, è come se gli uomini di Guadalupi non fossero scesi in campo: tanti errori sia in attacco che in difesa, palle perse sotto canestro e Giambò e Vasilevskis che ne approfittano con le loro triple, che aumentano le distanze. Nemmeno uno stoico Elia, l’unico che sembra provarci fino alla fine insieme a Santonocito, riesce a fare la differenza, e così il terzo quarto si chiude con un divario ampio: 47 a 58 tra i lamenti del pubblico che inizia a lasciare anticipatamente il PalaCus della Cittadella di Catania.
Non ci crede più nessuno tra il pubblico rimasto, ma qualcosa scatta nella mente dei giocatori del Gravina che, ancora sotto di 10 punti, iniziano a giocare bene, creando occasioni su occasioni, non sbagliando quasi nulla e accorciando negli ultimi 3 minuti di gioco. Un errore su tiro libero di Giambò sembra mostrare la luce in fondo al tunnel per il Gravina, che a 20 secondi dalla fine dell’incontro è sotto solo di due punti. Poteva essere una bellissima storia, ma ancora una volta è mancata la forza e lucidità dei giocatori nel momento più importante: palla al Gravina, Milazzo barricata sotto il proprio canestro, si cercano i 3 punti per vincerla, ma gli errori individuali non permettono che ciò si concretizzi, con Santonocito che prova una tripla con una postura non adeguata e la palla che colpisce il ferro, mandando in frantumi le speranze dei gravinesi. Si conclude 65 a 67 la partita, con tanto rammarico e rabbia che, per pochi centimetri, stavano per diventare gioia e felicità.
Lo stesso Guadalupi, al termine dell’incontro, parla di questa situazione che non vuole cambiare: “È un periodo che non riusciamo a giocare per quaranta minuti sempre allo stesso livello, facciamo tanti errori banali e solo gli ultimi ci ricordiamo la squadra che siamo e cerchiamo di recuperare, anche se poi non riusciamo a concretizzare. Per uscire da questa situazione - continua il coach - il Gravina ha bisogno di sé stesso, di ritrovarsi e di ricordarsi di essere una squadra con un passato e un’esperienza importanti. Purtroppo, finché non arriva una vittoria che ci cambia il morale è dura: dobbiamo lavorare sulla questione mentale dei ragazzi”.
Lo Sport Club Gravina scenderà di nuovo in campo sabato 16 dicembre nella sfida in trasferta al Palazzetto dello Sport di San Filippo della Mela contro la formazione della Peppino Cocuzza 1947.