Consorzi di Bonifica ieri, oggi, domani. "Che sia stata la politica ad impedire la crescita e la tenuta dei Consorzi di Bonifica in Italia ed in special modo nel Sud, purtroppo è un'analisi che va fatta in maniera oggettiva, al fine di impedire ancora una volta di "accollare" tutte le responsabilità ai lavoratori che altro non fanno che eseguire ordini impartiti dai superiori, su indicazioni dell'assessore al ramo, visto che si tratta di enti vigilati e commissariati" commenta Ernesto Abate, segretario regionale Sifus, Consorzi di Bonifica. "Tuttavia - precisa Abate - è fondamentale sottolineare che per tutte le attività di lavoro si richiedono periodici aggiornamenti e riaddestramenti del personale per tenersi al passo con i progressi tecnologici. Spesso però restano lettera morta. Come sottolineato dal Sifus, persino l’Intelligenza Artificiale necessita di una formazione continua, in modo simile persino a quanto richiesto ai medici stessi che si adoperano per salvare vite umane. Nessuno sproposito sull'accostamento ai medici, dato che i Consorzi di Bonifica, attraverso le sue finalità alimentano, cioè cibano e quindi tengono in vita ed in salute, vite umane, animali e vegetali. La continua formazione ed il corretto inquadramento lavorativo ed il tipo di contratto di lavoro garantiscono che i Consorzi di Bonifica, in questo caso, all'interno di una società civile evoluta determinano uno strumento utile e all’avanguardia". "Una vera riforma di settore in questa società, non può più essere analizzata da una sola Commissione parlamentare di merito che in questi casi si identifica in "Commissione Attività Produttive" oltre quella del Bilancio per verificare la tenuta economica, bensì occorre tenere conto degli impatti sociali che essa produce in termini riflessi del cambiamento sociale. È indubbio quindi che acquisendo anche i pareri di legittimità della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari, Commissione Ambiente, territorio e mobilità, Commissione d'inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione, si uscirà fuori dai ragionamenti fallimentari adottati fino ad oggi, producendo l'approccio corretto verso il mondo del lavoro funzionale ad una società che si affaccia in maniera inadeguata che con affanno cerca di combattere le ataviche defezioni che alimentano tensioni, scoramento, infortuni e morti sul lavoro, oltre che sfiducia verso le istituzioni". "Il Sifus - conclude - si ritiene pronto per il confronto del 26 luglio, in cui attraverso una conferenza stampa presenterà la sua proposta di riforma, per la quale chiede l'appoggio parlamentare fino a farsela propria". Aggiornamenti e attività lavorative
Attuare una vera e propria riforma del settore
Il Sifus presenta una proposta di riforma