Gaia Loria L’Italia ha il terzo posto a livello europeo per le spese più alte per sostenere gli studi In piena estate ci si ritrova in un saloncino per parlare dei problemi generati dal caro affitti e dalla mancanza di alloggi universitari, problematiche che intaccano principalmente le famiglie con reddito medio-basso. Damiano Licciardello, responsabile dell’Udu di Catania insieme a Agata Palazzolo, rappresentante del Sunia e a Rosaria Leonardi, che fa da portavoce per la Cgil, ci mostrano i dati disastrosi in cui versano gli alloggi universitari a Catania. Infatti le richieste arrivano a 2731, tra studenti fuori sede e quelli che abitano molto distanti dall’ateneo, come quelli che vengono da Bronte, Adrano o Paternò; però i posti disponibili sono solamente 680! Licciardello aggiunge concitatamente che è solo il 36% degli studenti fuori sede che può usufruire degli alloggi universitari, ma se si conta il numero reale dei richiedenti la percentuale diventa ancora più drastica, solo il 25% in totale riesce a ottenere l’alloggio. Questo è il motivo principale per il quale molti studenti prendono alloggi privati che spesso non rientrano nelle norme igienico-sanitarie, molti giovani si troveranno quindi in condizioni di vita pessime, a vivere in appartamenti piccoli con costi elevati e che hanno bisogno di continui lavori di manutenzione per renderli vivibili. A tutto ciò si aggiungono anche i mezzi di trasporto insufficienti che ci sono a Catania, tra metropolitane e autobus. L’Udu propone quindi di sistemare due problemi utilizzando una semplice soluzione, sui social dell’associazione verrà pubblicato un questionario che dovrebbe essere compilato da più studenti possibili. Agata Palazzolo prova a spiegare come il problema degli alloggi non in regola non si limiti solo agli universitari, ma arrivi alle famiglie, sta di fatto che il costo dell’alloggio arrivi ad incidere sul budget familiare fino all’80%, questo è un problema serio per le famiglie meno abbienti, che si vedranno costrette a vivere in alloggi che hanno tutte le problematiche sopra scritte, con l’aggiunta che molte famiglie pagheranno l’affitto in nero o firmeranno contratti non adeguati. Si proporrebbe quindi la soluzione di alloggi garantiti dalla stessa università, che si mostrerebbe come soluzione migliore in una città economicamente instabile come Catania. Invece, Rosaria Leonardi, ci ricorda che per via del caro affitti il governo ha messo a disposizione ben 660 milioni di euro Missione M4C1, fondi che dovrebbero essere utilizzati per la bonifica degli edifici, vale a dire per rendere vivibili edifici in disuso. Per fare ci