Il primo venerdì di marzo si avvicina e con questo il prossimo sciopero globale per il clima organizzato da Friday For Future che partirà da piazza Roma a Catania. Paolo Putrino, fondatore di Friday For Future Catania, interviene per sottolineare l'importanza della manifestazione. Un'occasione per formare unità al livello globale e dimostrare una forte partecipazione cittadina, alle istituzioni che sembrano ancora rimanere sorde all'emergenza climatica. «E' importantissimo partecipare in massa al corteo in vista delle elezioni - afferma Paolo Putrino, riferendosi alle elezioni amministrative di giugno 2023 a Catania - per dimostrare che l'emergenza climatica è una priorità a cui Catania è interessata; solo in questo modo si può sperare di influenzare le campagne e i programmi elettorali». Questo l'appello diretto ai cittadini e alle cittadine di Catania, gridato a gran voce dal fondatore del movimento nato nel 2019. Il corteo è il momento dove si esce allo scoperto, è l'occasione di dimostrare unità e sinergia globale. Di fatto, Paolo Putrino, conferma la prevalenza del ruolo mediatico che il movimento , ad oggi attivo in più di 120 paesi europei ed extra europei, ricopre: «Fare pressione sui politici per attuare delle politiche che possano fronteggiare il cambiamento climatico è lo scopo principale del movimento». Nonostante la fondamentale importanza della divulgazione e del ruolo mediatico che Friday For Future a livello globale ricopre, non mancano attività di promozione e il dialogo con climatologi e scienziati che parallelamente alla realizzazione delle manifestazioni, si impegnano a studiare piani concreti in favore della transizione ecologica. Un movimento globale è spesso difficile da gestire e da coordinare e il rischio, a volte, è quello di perdere il contatto col proprio territorio e non concentrarsi sulle differenti problematiche regionali. A Catania, cosa si può fare? "Agire sulla viabilità è ciò su cui il comune di Catania, con le sue capacità, può e deve concentrarsi". Risponde Putrino, ricordando che più volte sono state presentate alle istituzioni, delle proposte concrete e proporzionate alla disponibilità economica del comune di Catania: una cintura verde attorno alla città che possa mitigare le correnti dei venti caldi, aree pedonali e lo sviluppo di una rete ciclabile che possa collegare tutta la città, fornendo così un'alternativa di viabilità sostenibile. Nonostante le proposte valide e concrete, il dialogo con le istituzioni, intrapreso nel 2019 con l'ex sindaco di Catania Salvo Pogliese e inseguito con altri assessori, non ha però portato nessun risultato. "L'area pedonale è una soluzione a costo zero - sottolinea Paolo - ma nonostante ciò le istituzioni hanno deciso di restare sorde all'emergenza e di non intervenire. " Se, in genere, cercare di mantenere la propria autonomia rispetto all'organizzazione globale , per altri movimenti può essere un obbiettivo fondamentale e spesso difficile da mantenere, per il Friday For Future è invece importantissimo alimentare una sinergia costante con tutti gli altri paesi. "L'azione di un singolo paese non basta, bisogna che tutti diminuiscano le emissioni di CO2 e che convertano i sistemi di produzione". Proprio per questo infatti, spiega Paolo, una delle problematiche maggiori è lo svantaggio economico che alcuni paesi ne ricavano attuando delle politiche ecologiche sulla produzione. Se tutti i paesi attuassero una transizione ecologica al loro apparato industriale, la competizione economica sarebbe equa e sostenibile. L'augurio è di una massima partecipazione al corteo di giorno 3 marzo, affinché il processo di sensibilizzazione si faccia sempre più concreto. Percepire gli sforzi delle proprie azioni in una distanza temporale lunga è una delle sfide più grandi da vincere per il movimento, così come quella di riconoscere un 'emergenza cui effetti devastanti si vedranno tra qualche anno.Ogni anno, i morti a causa del cambiamento climatico (inondazioni, terremoti, siccità, ondate di calore) superano i numeri registrati durante la pandemia del covid-19. Questo dato, censurato dalle istituzioni, è indicativo dell'emergenza che stiamo vivendo e della difficoltà che molti ancora hanno nell'accettare di dover cambiare la propria vita in favore del clima. "Il tempo sta per scadere; così come è avvenuto per le restrizioni pandemiche degli scorsi anni, dovremmo comprendere la necessità di fare tutti uno sforzo in più per un emergenza che ancora fatichiamo a vedere ma che sta dilagando molto rapidamente".L'obbiettivo principale? Farsi sentire
Soluzioni facili, concrete e a costo zero ma Catania rimane sorda all'emergenza
Una mobilitazione globale a impatto zero
Un lusso in meno per un anno in più