Un incontro toccante quello fra l'arcivescovo di Catania Mons. Luigi Renna e i detenuti del carcere di Piazza Lanza. Il messaggio mandato è stato sicuramente forte e all'insegna di una fede che trova sempre il posto per una speranza che non dovrebbe mai mancare. Accolto dal direttore, la dottoressa Elisabetta Zito, Renna ha passato la sua giornata insieme al cappellano del carcere don Antonio Giacona e a tutti i carcerati della struttura. "Chiedere il perdono è un grande gesto di carità": queste le sue prime parole, subito dopo il suo saluto e la sua benedizione. È la misericordia che ha accompagnato il cammino di Gesù, la stessa che dovrebbe essere parte integrante del percorso rieducativo di ciascun detenuto. Accogliere la parola di Dio è il primo passo per la redenzione, specie se non si riesce a togliersi di dosso quella 'ferita' di un atto ingiusto, ma comunque presente nell'animo di chi non riesce ancora ad abbandonare il senso di colpa. Perdonare e perdonarsi. Il mondo non ha tempo per il giudizio, o forse così dovrebbe essere. Un messaggio pieno di amore che si fa ancora più vivido dal periodo corrente e all'approssimarsi di una Pasqua all'insegna della pace e della redenzione. Un riscatto morale quindi che si riempie di valore etico ed anche spirituale, per cui vale davvero la pena ritrovare nei cuori quella serenità turbata da un passato molesto. Mons. Renna ha poi parlato della cenere, simbolo dell’inizio della quaresima e soprattutto di purificazione. Parole che hanno evidenziato ancora di più l'importanza di una rivincita a cui si deve sempre ambire. Cenere, la stessa che seppur di scarso valore è intrinsecamente colma di significati che superano di gran lunga quelli che superficialmente ci soffermiamo a notare. Durante la preghiera dei fedeli, molti sono stati i detenuti che si sono rivolti a Dio per la situazione di guerra che sta attualmente colpendo l'Ucraina e che ha privato persino di una dimora milioni di persone adesso in fuga e alla ricerca di una normalità lontana. A conclusione della celebrazione il Direttore Zito, ha presentato all'arcivescovo l'intera struttura carceraria che ha ben 15 classi di studio, dalle elementari fino ad un corso universitario. Classi che mons. Renna non si è limitato a sentire elencate, piuttosto ha approfittato dell'occasione per salutare di persona i detenuti e renderli parte di un mondo che non li ha, né deve dimenticarli.