Il nome del successore di monsignor Salvatore Gristina, sarebbe dovuto arrivare due o forse tre mesi fa. Non è ancora ufficiale ma come scrive ledicoladelsud.it sembra che Papa Francesco abbia deciso di nominare monsignor Luigi Renna, pugliese, 55 anni, attualmente pastore di Cerignola-Ascoli Satriano in provincia di Foggia, come successore a Catania di monsignor Gristina costretto a lasciare per sopraggiunti limiti d'età (76 anni a giugno): ricordiamo che monsignor Gristina è arcivescovo metropolita di Catania dal 7 giugno del 2002, quasi 20 anni. Ecco il testo integrale firmato da Matteo Caione sull'Edicoladelsud.it nella versione Puglia-Basilicata della notizia di monsignor Renna, prossimo arcivescovo di Catania Un vescovo pugliese alla guida della diocesi di Catania. La voce arriva dalla Sicilia e nelle scorse ore l’eco dell’indiscrezione ha assunto contorni ben più nitidi. Monsignor Luigi Renna, originario di Minervino Murge (Bat) e attuale pastore di Cerignola-Ascoli Satriano (Foggia), sarebbe in procinto di diventare arcivescovo metropolita di Catania, una delle diocesi più importanti ma anche uno dei territori più delicati dell’isola e dell’intero Mezzogiorno. Papa Francesco avrebbe quindi scelto lui come nuova guida della Chiesa etnea. Il presule pugliese, 55 anni, uno dei vescovi più giovani della regione, dallo scorso maggio è anche presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e lavoro, giustizia e pace della Cei. Renna non è quindi da considerare un outsider. Tuttavia, si tratta di una designazione assolutamente a sorpresa, quella voluta da Bergoglio, che come è già accaduto in passato ha spiazzato tutti compiendo scelte coraggiose e al di là delle consolidate logiche che governano la macchina delle nomine. Mentre tutti si aspettavano un presule siciliano, già nelle prossime ore potrebbe diventare ufficiale l’elezione del pugliese Renna, dal 2015 vescovo a Cerignola e prima ancora sacerdote della diocesi di Andria. Nel cuore del territorio foggiano, che rappresenta ormai un’emergenza nazionale per la criminalità organizzata che ha esteso sempre più le radici, Renna è da tempo in prima linea contro la mafia e la corruzione e ha messo al centro della sua missione soprattutto la legalità, l’impegno sociale, le periferie dimenticate ed esistenziali: gli ultimi, i poveri, gli invisibili. Una direzione pastorale che si muove nel solco tracciato da Francesco. Dunque, per una diocesi importante ma anche di frontiera come quella di Catania il Vaticano avrebbe deciso di inviare in Sicilia un vescovo allergico ai silenzi e ai compromessi: un’investitura che spariglia le carte, capovolgendo qualsiasi previsione della vigilia. Il nome di Renna infatti non è mai entrato nel toto-vescovo che da più di sei mesi circola nella curia catanese e sulle pagine dei giornali isolani. Una girandola di ipotesi messa in moto subito dopo le dimissioni di monsignor Salvatore Gristina, l’arcivescovo uscente che da 20 anni è alla guida della diocesi di Catania: il 23 giugno scorso - al compimento del suo 75esimo compleanno - il presule ha inviato al papa la sua rinuncia all’incarico per raggiunti limiti d’età, così come prevede il codice di diritto canonico. Eppure, dalla terna di nomi proposta dalla Congregazione dei vescovi, il papa per Catania ha scelto il vescovo di Cerignola. In Sicilia, nella diocesi che venera Sant’Agata come protettrice, la nomina del pastore pugliese viene ormai data per certa. E sarebbe imminente: una questione di ore. Bocche cucite invece nel clero cerignolano dove la notizia non viene confermata, ma tantomeno smentita. Ma i ben informati non hanno molti dubbi: monsignor Renna è pronto per proseguire la sua missione oltre lo Stretto.