Si è svolta sabato pomeriggio nel capoluogo etneo la manifestazione molto partecipata "Catania Rialzati" indetta come risposta popolare alla disastrosa situazione in cui versa il territorio: situazione che si è gravemente accentuata con l’ultima alluvione che ha colpito la città etnea e l'area metropolitana, provocando tre vittime e ingenti danni. Non a caso "Basta morti! Vogliamo la messa in sicurezza del territorio" sono state le parole d'ordine della manifestazione, che partita da via Etnea, all’altezza di piazza Stesicoro, ha raggiunto il locale palazzo dell'Esa, oggi PalaRegione. In strada si è visto un corteo con centinaia di cittadine e cittadini comuni, provenienti dai quartieri popolari di Catania, gli aderenti ad associazioni ambientaliste, rappresentanti di comitati territoriali di altri comuni dell’isola (fra i quali Lentini, Messina, Palermo), le attivissime e gli attivissimi i militanti di Spazi Sociali Catania, le ragazze e i ragazzi di Potere al Popolo con le loro inconfondibile magliette nere in cui spicca la stellina rossa, dei rappresentanti dei Cobas, i rappresentanti dei partiti e dei movimenti della sinistra radicale, una nutita delegazione della Federazione del Sociale USB Sicilia con rappresentanti di Catania, Palermo e Ragusa. Tutto l'evento si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid e con grande correttezza. "Dobbiamo pretendere meno spreco di denaro pubblico in grandi opere inutili - ad esempio il progetto del Ponte sullo Stretto - e più opere di messa in sicurezza dei territori", hanno affermato a più riprese i manifestanti. Messa in sicurezza che investe anche la grave situazione dei rifiuti solidi urbani che hanno invaso gran parte della città in concomitanza con le giornate dell'alluvione trasformando Catania in una enorme discarica abitata dai topi con un forte rischio sanitario. Un cenno è stato fatto anche alla mancata realizzazione del Canale di Gronda, di cui si parla da 50 anni con annunci farlocchi e propaganda piena di fuffa. La manifestazione si è conclusa con l'intervento di una rappresentante del Comitato Abitanti Picanello, che ha denunciato il grave stato d'abbandono in cui versa Picanello, rivendicando la dignità degli abitanti di Picanello ovviamente, ma anche quella di San Cristoforo, Librino, San Giogio, Monte Po e tutti quartieri popolari di Catania.