Sandro Gaglio Quanta gente. Quanta politica, Quanti portaborse. Oltre a giornalisti e fotoreporter. Una sorta di festa, che comincia in piazza Giovanni XXIII, luogo del raduno per tutti (compreso qualche assessore della Giunta come Fabio Cantarella, Michele Cristaldi, assessore in quota Falcone e Alessandro Porto fresco del passaggio alla Lega). Sorride Giuseppe Castiglione, presidente del Consiglio Comunale. C'è anche il Prefetto, Maria Carmela Librizzi. Presenti i rappresentanti delle forze dell'ordine: carabinieri, polizia e guardia di Finanza. E a sorpresa spunta persino l'arcivescovo di Catania monsignor Salvatore Gristina. Tutti insieme appassionatamente per inauguarare la nuova stazione della metro di Catania, la stazione Cibali, in via Bergamo. Sorrisi celati dalle mascherine, applausi, foto, selfie e interviste e pacche sulle spalle (nonostante il Covid...). In prima linea il sindaco Salvo Pogliese, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Marco Falcone e il Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile Giancarlo Cancelleri; si è proceduto al taglio del nastro inaugurale, che apre di fatto la stazione. Assente il Gestore della FCE Angelo Mautone. Presente Salvo Fiore in rappresentanza della Fce. Presente fra gli altri, anche Nino Naso, sindaco di Paternò e il presidente di Sigi (proprietaria del Calcio Catania), avvocato Giovanni Ferraù. Le dichiarazioni? Nulla di trascendentale, qualche ovvietà di troppo, ringraziamenti a iosa, con Giancarlo Cancelleri che ha paragonato l'avvenimento a un "Successo di squadra, visto che si è messo da parte la causa politica, e tutti hanno indossato la maglia della Sicilia. Nel 2026 la metro dovrà arrivare fino a Paternò grazie allo stanziamento di 438 milioni inseriti nel Pnrr. E non ci fermeremo. Stiamo pianificando il futuro e Salvo lo sa (Pogliese, ndr). Magari pensando, perchè no? alla linea numero 2...".