Protocollo d’intesa Asp-Arcigay Catania. Best practice e prevenzione contro ogni discriminazione È il primo protocollo sul tema siglato in Sicilia fra un’Azienda sanitaria e un’associazione di rappresentanza e tutela dei diritti LGBT. Lanza: «Questo protocollo risponde a una domanda di partecipazione attiva e di coinvolgimento dei cittadini in sanità». Attivare rapporti di collaborazione al fine di promuovere una migliore conoscenza delle istanze della comunità LGBTIQ+. È questo l’obiettivo prioritario del protocollo d’intesa fra Asp di Catania e l’associazione Arcigay Pegaso Catania siglato ieri, presso la Direzione Generale dell’Azienda sanitaria catanese, dal manager Maurizio Lanza e dal presidente di Arcigay Pegaso, Armando Caravini. Presenti Daniela Castronovo, direttore dell’UOC Coordinamento Staff, e Lele Russo, consigliere di Arcigay Catania. «Questo protocollo risponde a una domanda di partecipazione attiva e di coinvolgimento dei cittadini in sanità - ha detto Lanza - con il quale puntiamo, anche in linea con le indicazioni del Piano regionale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di genere e il Piano regionale della Prevenzione, a realizzare nuove pratiche sanitarie basate sull’equità di accesso alle cure e sui principi dell’appropriatezza prescrittiva in una prospettiva di medicina di precisione». È il primo protocollo sul tema siglato in Sicilia fra un’Azienda sanitaria e un’associazione di rappresentanza e tutela dei diritti LGBT, nella cornice più generale delle direttive dell’Organizzazione mondiale della sanità e, nello specifico, delle indicazioni del Piano regionale per l’applicazione e la diffusione della Medicina di genere e del Piano regionale della Prevenzione, approvati dall’Assessorato regionale della Salute, guidato da Ruggero Razza. Con questo protocollo l’Asp di Catania e l’Arcigay Pegaso intendono, inoltre, promuovere una maggiore consapevolezza, nella comunità professionale e sul territorio, sui temi dei diritti fondamentali delle persone; e a realizzare momenti costanti di formazione e aggiornamento, rivolti al personale sanitario, finalizzati alla realizzazione di percorsi di medicina di precisione che tengano conto delle specifiche esigenze di screening, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle persone LGBT. «È un protocollo storico, non solo per la comunità LGBTIQ+, ma anche per l’intera città di Catania - ha detto Caravini -. Ringrazio l’Asp per sensibilità e l’attenzione espresse. Ci impegniamo, insieme, a realizzare le diverse attività individuate nel protocollo con l’obiettivo di promuovere nuovi servizi sul territorio, una formazione e una informazione diffusa sui modi in cui il genere (quindi l’identità di genere) influenza la salute e sulle modalità in cui poter affrontare le questioni di genere». Fra le iniziative condivise anche l’organizzazione di campagne e momenti di approfondimento sui temi dei diritti fondamentali delle persone e sulla lotta contro ogni discriminazione e violenza fisica, morale o simbolica legata all’orientamento sessuale, con riferimento al mondo giovanile, a quello sportivo e delle scuole. Particolare attenzione è indirizzata anche ai percorsi per l’affermazione di genere e alle azioni di prevenzione e di screening con la realizzazione di campagne dedicate. Il protocollo ha durata di 3 anni. Per il monitoraggio delle attività previste, il confronto e lo scambio di informazioni è, inoltre, istituito un tavolo tecnico di coordinamento composto da quattro membri, due designati da Arcigay Catania e due dall’Asp di Catania. Il tavolo tecnico, che svolge le proprie funzioni a titolo gratuito, si riunirà con cadenza quadrimestrale