Il nostro territorio è un tesoro di meraviglie e paesaggi mozzafiato, ma tante volte viene trattato da discarica a cielo aperto. Cumuli di immondizia nelle aree metropolitane e in natura deturpano un’isola che soffre a causa dell’incuria di istituzioni e cittadini. È necessario intervenire concretamente, accertare le colpe e fare in modo che ciascuno di noi comprenda l’importanza del prendersi cura del proprio ambiente. Questo è quello che a gran voce sostiene Francesca Laganà, guida ambientale ospite all'approfondimento a cura della redazione di Sicra Press, L'Ambiente è casa nostra: «Le colpe partono dal singolo cittadino, dobbiamo capire che la società inizia dalle mura domestiche. Il problema è che non abbiamo la cultura del riciclo e del rispetto della natura». Il problema è quindi innanzitutto culturale, dal momento che se non si conosce il male che si può arrecare a se stessi non rispettando la natura, difficilmente si imparerà a vivere in armonia con ciò che ci circonda, ma cosa può fare il singolo cittadino che ha a cuore il proprio territorio? «Trova grandi difficoltà - risponde Laganà - Il singolo che fa segnalazioni non viene ascoltato. Siamo pieni di spazzatura anche nella strada che porta al ponte saraceno nel territorio di Adrano, è imbarazzante. Le strade per accedere ai nostri territori piu belli sono dei “letamai”, i turisti si accorgono di questo e chiedono “perchè c’è tutta questa spazzatura?” Perchè siamo degli incivili, non abbiamo senso civico. Nessuno di noi si rende conto svegliandosi la mattina di vivere in un territorio straordinario ricco di storia, cultura e tradizioni preziosissime e non insorge chiedendosi: in che condizioni sono?». Non riusciamo a renderci conto del valore inestimabile dei nostri territori: dalla Sicilia sono passati popoli, tradizioni, culture, storia, e noi non raccogliamo l’inestimabile eredità lasciataci, dimentichiamo le nostre radici rischiando così di lasciarle morire. Non sarebbe forse il caso di colmare un vuoto educativo sempre maggiore? «Sì, io lavoro spesso con le scuole e mi rendo conto che i ragazzi non capiscono che buttare il sacchetto per terra, la spazzatura, con il passare degli anni lo mangeremo noi, lo berremo noi, lo respireremo noi. Non si fa sufficiente educazione ambientale nelle scuole». «Sarebbe doveroso fare una Carta di diritti della terra; la terra ha il diritto di essere rispettata, perchè è casa nostra, ci dà la vita, siamo noi. Questi fenomeni climatici estremi ai quali stiamo assistendo - chiarisce Francesca Laganà - sono la conseguenza del nostro agire. Tutti abbiamo la colpa di non esserci impegnati a fondo, abbiamo aspettato che qualcun altro se ne prendesse carico. Dobbiamo rendere il nostro pianeta vivibile».