Una battaglia difficile e dal percorso lungo e tortuoso quella affrontata da Gaia e dal suo papà Gerlando Marino. La piccola di appena 3 anni, nonostante l'età è finita al centro di una bufera legale da cui non sembra avere scampo, né pace. Appena un mese fa, Gerlando Marino si era incatenato davanti al presidio territoriale Asp di via Martinez, ad Acireale. Voleva riconosciuti i diritti della figlia e sembrava pure esserci riuscito, sembrava. "Mancano i presupposti per riesaminare il caso". Questo il responso che la commissione medica dell'Inps di Catania aveva dato al papà. Il diniego aveva gettato la famigliola nello sconforto. Una condizione di disabilità grave con problematiche persistenti la sua: Gaia è nata senza rene sinistro ed anche il rene destro fatica a funzionare; le difficoltà, però, non finiscono qui, perché alla piccola era stato riconosciuto anche un ritardo al neuro-sviluppo con problemi legati allo spettro autistico. Una situazione, quindi, parecchio difficile persino dall'esterno, vista in primis con gli occhi dei due super genitori che nonostante tutto non demordono. Il rigetto era stato eseguito con questa motivazione: "La commissione ritiene ancora che la patologia neurologica sia in fase di accertamento e che, qualora fosse accertata, il papà dovrebbe chiedere un aggravamento della patologia e non un riesame della pratica. Così facendo, però, la bambina non avrebbe riconosciuti gli arretrati dell'indennità di accompagnamento. "Dopo il diniego ricevuto sulla riapertura del caso, mia figlia ha avuto un colloquio con le neuropsichiatre infantili dell'Asp di Acireale dove, con dei certificati, si è messo nero su bianco che Gaia ha bisogno di 3 assistenti per continuare le sue terapie. Con questi nuovi documenti appena una settimana fa abbiamo rimandato una pec all'Inps dove chiedevamo il riesame della pratica. Dopo una settimana ci riconfermano di nuovo il rifiuto". Qui le foto delle certificazioni: [gallery ids="58042,58041"] Indennità di accompagnamento no, ma di frequenza sì. Per intenderci le verrebbe riconosciuto un sussidio per i soli mesi in cui la piccola frequenterà una struttura scolastica: una misura diversa dalla prima che, invece, essendo erogata ogni mese avrebbe permesso ai genitori di fare fronte alle ingenti spese necessarie per far seguire Gaia da specialisti privati (le liste della sanità pubblica sono interminabili). "Cosa vogliono ancora affinché possiamo ottenere questo sussidio? Il certificato di morte di mia figlia? Personalmente non ho nulla da nascondere, per me parlano le carte e gli istituti pubblici. Mi sembra quasi che se ne freghino di quanto esca istituzionalmente, ma continuerò a lottare senza sosta. Non mi fermerà nessuno fino a quando sarò in vita". Tutto per la figlia, tutto per ottenere quel che per diritto spetta, o meglio, spetterebbe: "Mi dicono di seguire determinate tabelle per le invalidità, ma per i falsi invalidi che tabelle seguono? Allora andiamo a scoperchiare qualche vaso di pandora?". Insomma, una rabbia potente quella di Gerlando, parole forti che si traducono in azioni a favore di Gaia. Proprio per la piccola è nata una raccolta fondi grazie alla quale la famiglia sostiene le spese mediche cui va incontro quotidianamente e che vi riportiamo qui tramite il link nell'attesa di nuovi aggiornamenti (si spera) in positivo: https://gofund.me/8bf67707