Quando la solidarietà chiama, la città di Catania risponde sempre presente. Come ogni anno il “Massimino” accoglie l'evento benefico “Un goal per la solidarietà”, giunto alla sua XVII°edizione.
L'evento organizzato da Luca Napoli e che ha visto coinvolti molti volti noti del mondo dello spettacolo, dello sport, del giornalismo e delle istituzioni, quest'anno ha deciso di lanciare come messaggio ai tanti ragazzi presenti - oltre quindicimila - la lotta al bullismo, piaga sociale quest'ultima che coinvolge proprio i molti giovani del nostro Paese e di cui casi di violenza sono ormai tristemente noti all'ordine del giorno: si passa da episodi di violenza sui coetanei con le “motivazioni” più assurde, fino alle persone più adulte, il più delle volte riguardante gli insegnanti.
Un quadrangolare che ha visto fronteggiarsi la Nazionale Artisti TV, le Stelle dello Sport, le All Stars Sicilia e il Dream Team della Nazionale Giornalisti. Vincitori del torneo le Stelle dello Sport in finale contro la Nazionale Giornalisti, con il ricavato che sarà destinato a progetti per le famiglie in difficoltà e iniziative di sensibilizzazione.
Tanti gli ospiti illustri di questa XVII°edizione, da personaggi del mondo della televisione e del cinema - Francesco Oppini, Raimondo Todaro, Jimmy Ghione e Stefania Petix - passando per le vecchie glorie del Calcio Catania - come Lulù Oliveira, Davide Baiocco e Nicola Legrottaglie - a volti noti nel mondo del giornalismo, fino a personaggi di spicco della politica e delle istituzioni catanesi come il sindaco Enrico Trantino, l'assessore allo sport Sergio Parisi e il questore Giuseppe Bellassai.
Come detto in apertura, molti i giovani accorsi allo stadio per assistere non ad un semplice torneo sportivo, ma bensì al vivere in armonia e felicità un giorno di festa con lo scopo di promuovere un messaggio importantissimo, ovvero la lotta al bullismo.
Molte le rappresentanze scolastiche provenienti da tutta la Sicilia e in parte dalla Calabria, le quali poco prima del fischio d'inizio del quadrangolare, hanno sfilato con dei propri messaggi, volti proprio a scoraggiare non solo la pratica del bullismo, ma anche di chi la compie in prima persona.
Luca Napoli si definisce orgoglioso della riuscita dell'evento di quest'anno: “Non ho parole per definire quest'anno, ormai la definisco una magia e non finirò mai di ringraziare tutti coloro che rendono possibile la realizzazione di questo evento”.
Continuando: “Noi cerchiamo di fare quello che possiamo, cerchiamo di sensibilizzare e coinvolgere le scuole. Speriamo di poter aggiungere un tassello a quello che è la prevenzione di questi fenomeni di violenza. Quest'anno il messaggio è stato rivolto al bullismo, mentre l'anno scorso alla violenza sulle donne e continueremo sempre su questa strada".
Emozionatissima, invece, la madrina dell'evento Samira Lui: “Sono molto emozionata di vedere uno stadio così pieno ma soprattutto con così tanti giovani. Vederli riunirsi per un motivo così importante è un qualcosa di speciale. Purtroppo molto spesso l'argomento del bullismo viene messo da parte, non parlandone mai abbastanza, ma grazie a Luca si riesce a dar voce a campagne di sensibilizzazione così importanti e per questo è particolarmente bello”.
Non potevano mancare le parole di una figura istituzionale di rilievo come quelle del questore di Catania, Giuseppe Bellassai, il quale pronuncia: “Oggi è una giornata importante per una causa molto importante e il messaggio è anch'esso molto importante. Credo che una manifestazione come quella di oggi sia un modo, tra i migliori, per veicolarlo soprattutto alle giovani generazioni. No al bullismo da subito!”
In conclusione, anche Giuseppe Castiglia, noto cabarettista catanese, ha voluto mandare un suo personalissimo messaggio contro il bullismo: “Quello di oggi è un messaggio molto importante, purtroppo il bullismo è una di quelle piaghe sociali che si diffondono non solo nella scuola ma anche nelle strade della città. Secondo me questo messaggio deve essere impartito proprio dalla scuola e poi dalle famiglie, bisogna insegnare il rispetto reciproco e non la sopraffazione”.