Alfio Franco Vinci
Molti quotidiani, compresa La Sicilia, titolano in prima pagina notizie riguardanti la sparatoria da parte israeliana contro una missione diplomatica UE.
Solo leggendo con molta attenzione ,e consultando più fonti , si scopre che alla delegazione UE , e non solo, ammessa da Israele a visitare la zona di operazioni di Gaza, di cui faceva parte anche un vice console italiano , era stato assegnato un percorso sicuro ed una zona perimetrata da forze armate israeliane, che, solo all’interno di quel percorso e di quella zona, ne garantivano la sicurezza.
Nel momento in cui alcuni componenti della delegazione, più o meno volontariamente, stavano sconfinando dalla zona sicura, gli addetti alla loro incolumità hanno sparato colpi d,avvertimento in aria, per avvisarli del pericolo cui si stavano esponendo.
E’ sufficiente avere la cautela di andare a consultare un qualunque dizionario, di qualunque colore abbia la “copertina”, per scoprire cos’è e a cosa serve un colpo di avvertimento.
Male, anzi malissimo, ha fatto Israele ad accogliere questa missione, di cui era più che prevedibile l’uso strumentale in chiave anti Israele e pro Hamas che ne sarebbe stato fatto.
I rigurgiti di antisemitismo sono ormai all’ordine del giorno, fino ad arrivare
al “ vietato l’ingresso agli ebrei “ ,di qualche giorno fa, che ci ha riportato indietro di oltre ottant’anni.
Di questo passo dovremo procurarci un traduttore automatico per scrivere” Juden raus” in palestinese, così forse gli agitati ( agit prop si diceva negli anni 60)si daranno una calmata.
Penso che aveva ragione Oriana Fallaci quando scrisse :” E’ l’immigrazione, non il terrorismo, l’arma su cui contano per conquistarci, annientarci, distruggerci”.
A quanto pare dopo aver avviato un processo di islamizzazione dei più piccoli, con le preghiere nelle moschee, come se fossimo noi a doverci integrare nei loro usi e costumi, stanno stravolgendo la nostra cultura e cancellando la nostra storia, fino al punto di pensare di cancellare dalla nostra memoria la barbarie antisemitica di 90 anni fa.
Apriamo gli occhi finché distingue tempo.
Parliamo con i giovani, che sono i più influenzabili, e speriamo che Dio, il nostro DIO, ce la mandi buona.