"L’auspicio per la mia città, è che le mie dimissioni possano, quantomeno, accendere i riflettori sui temi che ho trattato, con la speranza che si giunga presto ad una inversione di rotta e ad una rinnovata attenzione nei confronti di una Direzione che rischia presto di dover chiudere i battenti, sempre nell’ottica di una maggiore tutela del tessuto economico-produttivo catanese. Sarò, chiaramente, pronto a dare il mio contributo, a chi mi succederà, per far meglio comprendere il lavoro fin qui svolto e la visione di città immaginata, con lo stesso spirito con cui ho sempre esercitato il mio ruolo". Si è dimesso l'assessore alle Attività Produttive Ludovico Balsamo, di Fratelli d'Italia. L' ex esponente della giunta Pogliese ha motivato la sua decisione attraverso una nota stampa dettagliando voce per voce le ragioni delle sue dimissioni. "Oggi, guidato da tali principi, e con la serenità che accompagna chi sa di aver speso tutte le proprie forze in tale percorso, mi trovo nelle condizioni di dover rassegnare le dimissioni dal ruolo di assessore alle attività produttive", si apre così l'articolata nota di Balsamo. Quest'ultimo chiarisce che con la delibera di ieri, relativa alla estensione delle concessioni del suolo a tutto il territorio catanese fino al 30 aprile, ha aggiunto un altro tassello verso il regolamento relativo all’utilizzo del suolo pubblico che lascia "nelle fidate mani del consiglio comunale, che entro tale data potrà finalmente esitarlo, dopo questi anni di sperimentazione che hanno consentito a centinaia di operatori di poter usufruire di spazi all’aperto". "Le mie dimissioni, senza questo atto, a causa del venir meno dello stato d’emergenza, avrebbero penalizzato oltre 200 esercenti sin dal primo di aprile, determinando di fatto il respingimento delle richieste di rinnovo", prosegue. "Tale questione - dice Balsamo - a mio avviso, riveste una importanza straordinaria e potrebbe determinare un’ amara ricaduta sul territorio, in quanto comporterà, probabilmente, notevoli problemi anche di carattere sociale. Aver riscontrato di essere il solo ad avvertire un sentimento di emergenza, di fronte ad una questione di tale portata, è un'altra dimostrazione di disattenzione nei confronti del mondo produttivo della città, che mi sta tanto a cuore e che, più che mai oggi, dopo un biennio di pandemia, vive una condizione di grande sofferenza". "Personalmente, più che promuovere svariati incontri tra i vertici nazionali dei sindacati degli ambulanti con quelli del nostro Ente e con quello regionale, e inoltre suggerire di seguire quanto attualmente disposto dall’omologo ufficio delle attività produttive del Comune capoluogo di regione, non avrei potuto fare. Probabilmente sono stato l'unico, ad aver ritenuta doverosa la richiesta di rendere uniformi i criteri di rinnovo a livello regionale, ed è impensabile, infatti, dover sottoporre oltre 2000 concessionari a bando di gara, quando nella città di Palermo tali concessioni vengono automaticamente rinnovate fino all’ anno 2032, garantendo così continuità lavorativa a migliaia di concessionari", aggiunge critico. "Appare surreale, poi, immaginare di affrontare un lavoro di programmazione di questa portata, con un personale ridotto al lumicino e che già sconta la carenza cronica di figure indispensabili per gestire l’ordinaria amministrazione degli uffici che ho rappresentato". "Salvaguardando le esigenze e le professionalità del personale dipendente presente nelle altre direzioni, trovo davvero incomprensibile come un’adeguata attenzione non sia stata rivolta alle attività produttive, quantomeno avviando una ricognizione di personale generale, rivolta al rafforzamento di quella che, sono convinto, sia la direzione strategica per la ripartenza della città". "Pensate che la Direzione delle attività produttive non gode più della presenza di una figura tecnica effettiva in organico. Sembra quasi superficiale dover dire che, per la mole di lavoro dell’ ufficio, ne servirebbero almeno 3 - continua Balsamo - Tali reiterate disattenzioni subite dalla Direzione, nonostante gli sforzi compiuti dal sottoscritto e dal personale in servizio, hanno reso oggi del tutto inattuabile il tanto auspicato snellimento delle burocrazie, altresì annunciato nel nostro programma elettorale. A nulla sono valse le continue richieste di personale inoltrate, così come rimangono, purtroppo, poco funzionali i regolamenti, adottati sempre dal sottoscritto, che per garantire celerità necessiterebbero di personale adeguato". "Ripeto, con l’attuale organico, non riesco nemmeno ad immaginare come potrebbero essere espletate oltre 2000 procedure di gara entro il dicembre 2023".