La malattia non deve fermare la bellezza e la voglia di vivere. È questo l’obiettivo di Acto Onlus (associazione italiana nata a sostegno di cura e prevenzione del tumore ovarico), che quest’anno sarà tra i protagonisti dell’edizione 2021 della Taomoda Week, dal 13 al 21 luglio. Le donne Acto, con tumore ovarico in trattamento, parteciperanno ad uno shooting fotografico il 13 luglio per celebrare la loro bellezza, oltre i confini della malattia. La portrait session dedicata alle donne dell’associazione Acto è l’ennesimo passo di un percorso che punta a valorizzarle, a gioire della vita che continua oltre le difficoltà. Questo pensiero è fortemente sostenuto dalla dott.ssa Giusy Scandurra, oncologa all’ospedale Cannizzaro di Catania che spiega come «la partecipazione a Taomoda in partnership con Acto è molto importante. Questo ha permesso di far avvicinare le nostre donne al mondo della moda, un mondo dorato in una location spettacolare. Poterci partecipare in un momento così delicato, trovandosi in trattamento con una diagnosi oncologica, è importante per poter affermare la propria identità di donne aldilà del cancro, aldilà della malattia». Protagoniste il 13 pomeriggio saranno 10 donne facenti parte di Acto Onlus, vestite dallo stilista catanese Marco Strano e che verranno ritratte in degli scatti fotografici dal fotografo ufficiale del Taomoda, Arturo Delle Donne. «Ci saranno due momenti - spiega la dott.ssa - il primo del 13 pomeriggio, il secondo il 16, al Teatro Antico: le donne dell’Acto verranno invitate alla serata di gala in cui verranno mostrati alcuni scatti del servizio che verrà realizzato e uno spot, realizzato dal regista Francesco Sciacca». Questi eventi possiedono un’importanza che va ben oltre l’evento in sè, possono costituire una spinta, un occasione per continuare e non lasciarsi vincere: «In questo momento sulle sedie di chemioterapia non si parla più di di nausea e vomito, ma di cosa indosserò quella sera. La necessità è quella di portare la testa altrove, continuare a vivere. Queste donne affermano la loro identità di donne, si mostrano senza paura all’obiettivo di un maestro così come sono. Dal mio punto di vista - tiene a sottolineare la dott.ssa Scandurra - è una cosa entusiasmante, questa è qualità di vita che va oltre il cancro, oltre le terapie, è una spinta enorme ad andare avanti». L’obiettivo principale? Non lasciare che sia la malattia a definire la donna, «e a definire la tua vita. Decido io come devo vivere». Occasioni come queste sottolineano ancora una volta quanto sia importante che una malattia vada trattata in ogni suo aspetto, che il paziente continui ad essere umano, che non venga definito soltanto dalla malattia che combatte. «Per me l’approccio con i pazienti oncologici deve essere un approccio olistico, non esiste soltanto dare la chemioterapia. Il cancro colpisce la persona, la famiglia, la società che si frequenta. Il mio obiettivo è quello di dare la possibilità di vivere a lungo e di vivere bene. Per far questo devo curarmi di come stai fisicamente, dandoti il supporto medico scientifico, e di garantirti una qualità di vita eccellente, non soltanto accettabile. Da qui nasce la necessità di creare queste attività che facciano stare bene la donna, la sua anima, la sua testa». Sentirsi bene fa star bene, e questo è il messaggio che la dottoressa Giusy Scandurra e l’Acto Onlus tengono a far capire a tutti, malati oncologici e non. «L’oncologia moderna deve occuparsi a tutto tondo del paziente, con le migliori risorse scientifiche che oggi possediamo e con progetti di supporto che incidano sulla qualità della vita. La gente risponde a tutto questo, se vede interesse intorno a sè ha spinte motivazionali importanti per andare avanti. Per questo è importante che le oncologie si facciano casa, non reparti».