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Una folla commossa a Roma di oltre 200mila fedeli ha partecipato alle esequie di Papa
Francesco, presiedute dal Cardinale Giovambattista Re, che ne ha ricordato l'instancabile invito alla pace:
“La guerra è solo distruzione e morte. Supplichiamo che si trovi la pace, fondata su una giustizia, onesta e sincera”.
Il cardinale Re ha parlato della “scelta di un programma e di uno stile”, già dal nome “Francesco”. Il prelato ha definito il Papa come “desideroso di essere vicino a tutti, con attenzione alle persone con difficoltà, gli emarginati, è stato un Papa in mezzo alla gente, con cuore aperto verso tutti, attento al nuovo che emergeva nella società con carisma dell’accoglienza e dell’ascolto e la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti, con le porte sempre aperte”.
Piazza San Pietro è stata avvolta da un prezioso silenzio. I rappresentanti della Chiesa universale e delegazioni da tutto il mondo tra i presenti ai funerali del Santo Padre Francesco, voce dei senza voce e profeta di pace.
Oltre al Cardinale Paolo Romeo, acese e arcivescovo emerito di Palermo, e al vescovo di Acireale Antonino Raspanti, presidente della CESi, ha concelebrato anche Don Orazio Tornabene, direttore della Caritas diocesana, che ha sottolineato:
“Essere qui è un impegno a raccogliere il suo testimone. Da Roma portiamo un messaggio chiaro: non possiamo restare indifferenti alla carità incarnata dal Papa”.
Il feretro di Francesco, al termine della celebrazione, ha lasciato il sagrato di San Pietro ed è stato accompagnato in corteo nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura, in mezzo a due ali di folla. Il feretro tumulato, in forma privata, in una tomba semplice tra la ‘Cappella Paolina’ e la ‘Cappella Sforza’ nel rispetto delle volontà espresse da Bergoglio.
Ai funerali presenti 166 tra capi di Stato e delegazioni internazionali.