
Il presidente Schifani nel proclamare l’ok definitivo a trattare in Aula all’Ars la riforma dei Consorzi di Bonifica, parte proprio male, argomentando esclusivamente di irrigazione e non contemplando l’importanza strategica che ha la bonifica sul territorio, quella che non si fa da 40 anni a questa parte.
Ci stupisce il riferimento a collaborazioni per un intendimento a largo respiro in Aula, quando sa benissimo che il Sifus ha espresso una diversa posizione rispetto ai Consorzi di Bonifica in Commissione Attività Produttive presieduta dal forzista Gaspare Vitrano e per di più è stato in grado di far accogliere le proprie istanze da Sud Chiama Nord - oggi in grande collaborazione con il Presidente Schifani - arrivando persino a far presentare un ddl di contrasto al testo governativo che é il 588 del 27 settembre 2023, il quale fino ad oggi non è stato preso in seria considerazione.
Inoltre, 8,5 milioni di euro l’anno non chiudono definitivamente con tutto il personale precario dal 1992 ad oggi. Serve uno sforzo in più per far sì che una volta incamerati quei lavoratori beneficiari del turnover, il meccanismo di sostituzione avvenga in maniera automatica, sostituendo le fuoriuscite con il personale precario rimasto ingabbiato dalle cosiddette garanzie occupazionali!
Tra l’altro è stata la precarietà della programmazione delle attività rese stagionali e limitate all’irrigazione a portare questi Enti incapaci di gestire le attività ordinarie e manutentorie a renderli indebitati, costringendoli attraverso ad una serie infinita di commissariamenti, financo a non essere ritenuti credibili ed affidabili.
Insomma, un po’ di coerenza non guasterebbe…
Ernesto Abate, segretario generale regionale Sifus