
Le profezie. Terza puntata: Gioacchino da Fiore
Un altro grande profeta ancora tutto da decifrare è senza dubbio Gioacchino da Fiore. La biografia del frate è stata ricostruita con informazioni grazie alla testimonianza del suo scriba Luca da Cosenza, poi da Giacomo Greco, da Giovanni Peluso e da Gregorio de Laude, i quali hanno posto le basi per le ricerche successive che continuano ancora oggi a San Giovanni del Fiore in Calabria. Gioacchino da Fiore fu pellegrino in Terra Santa, dove un angelo in sogno gli offrì un fiume di olio, che dissetò il frate tanto che fu
in grado di comprendere le Sacre Scritture.
Una sorta di <imprimatur> celeste che lo condizionò per tutta la sua esistenza. Verso il 1170 rientrò dalla Palestina e scelse le pendici dell’Etna (a Nicolosi ) come luogo del suo romitaggio, poi si avviò a Cosenza per stabilirsi nell’abbazia di Sambucina. Nel 1171 Gioacchino abbandonava il clero secolare e diveniva monaco cistercense. Nel 1179 gli apparvero la seconda e terza visione: il significato dell’Apocalisse di Giovanni e il mistero della Trinità.
Poi cominciò la stesura delle sue opere più famose: “Concordia novi e Veteris Testamenti”; “Expositio in Apocalypsim” e “Psalterium decem chordarum” in cui spiegava al papa Lucio III le sue apparizioni e la spiegazione delle Sacre Scritture. Nel 1189 si recò in Sila per fondare un nuovo monastero aiutato da
Tancredi II e fu fondato San Giovanni detto in Fiore in un terreno colmo di fiori. Ma Gioacchino non aveva requie: il Signore lo mandava in giro per l’Italia e nel 1191 passò per Messina dove conobbe Riccardo Cuor di Leone, cui spiegò come interpretare il drago a sette teste del quale parla l’Apocalisse. Essi erano: Erode, Nerone, Costanzo, Cosroe, Enrico IV, Saladino e l’Anticristo. Poi incontrò anche l’imperatore Enrico VI di
Svevia che gli profetizzò la conquista della Sicilia in maniera non violenta. Infatti sposò Costanza d’Altavilla, figlia del re normanno Ruggero II.
Gioacchino affermò che il mondo avrebbe attraversato tre età, ognuna abbinata ad una delle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo.
L’età del Padre era quella del Vecchio Testamento.
L’età del Figlio inizia con la nascita di Giovanni Battista, con l’incarnazione di Gesù Cristo e l’età del Nuovo Testamento .
Infine egli è convinto di vivere questa seconda età, mentre quella dello Spirito Santo sarebbe cominciata nel 1260 con amorevolezza, pace, buoni sentimenti, ma non è stato certamente così. Forse i numeri non sono messi al punto giusto: 1260, potrebbe essere 2160, oppure 2016 con l’inizio dell’Era dell’Acquario!
Dunque, anche se gli esegeti dei Codici di Gioacchino stanno ancora studiando i documenti, i Codici di Gioacchino nel convento di San Giovanni del Fiore in Calabria, non si è giunti ad una conclusione certa, perché ci sono guerre in tutto il mondo, pochi uomini miliardari (Elon Musk…) e popoli poverissimi distrutti dalla fame e dalla violenza.
Profezie mancate? Difficile a dirsi. Una cosa è certa. L’era dell’Acquario non ha portato pace e serenità, e il 2025, con 50 milioni di pellegrini a Roma, non prospetta nulla di buono. O no?
Oggi la figura di Papa Francesco è il simbolo del buon Padre di famiglia che cerca di aiutare il prossimo, dare consigli sinceri, amare tutti indistintamente: ma non è così semplice. Alle porte di questi prossimi 25 anni c’è il futuro del mondo: un capovolgimento totale, una trasformazione di massa, un abisso vorticoso di anime perdute, se non si tornerà ad amare il prossimo come te stesso.
Nella prossima puntata: Santa Brigida