
Alfio Franco Vinci
“C’era una volta“, era l’incipit, quando eravamo bambini, di favole, anche complesse, aggrovigliate, piene di suspense, a volte anche paurose accumunate però da una sola cosa: il lieto fine.
Fino a 10 anni fa, come tutti quelli che, a parte quelli sentimentali, non hanno mai avuto problemi di cuore, ne’ diretti, ne’ in famiglia, poco o nulla mi interessava di cardiologia e
cardio chirurgia, fino a quando, a causa di un infarto del miocardio, nel mese di agosto, mentre ero nella mia casa di Letoianni, non sono stato portato d'urgenza all’ospedale di Taormina per il da farsi.
Giornata difficile, non solo per quanto accadutomi, ma anche perché quel giorno non funzionava il centralino del 118 ed il medico che è intervenuto nel mio cuore,era , di fatto, già in ferie.
In Ospedale mi ha portato un amico, cui sarò grato per sempre,“ a sirene spiegate “, ed il medico ha rinviato le ferie di alcune ore, facendo ritardare la partenza di una regata velica.
Tutto è bene quel che finisce bene.
L’evento ha fatto si che io conoscessi persone splendide, a partire dal dottor Giuseppe Cinnirella, che mi ha operato, a tutta l’equipe sanitaria e para sanitaria che, con competenza, abnegazione, umanità e assoluto rispetto del paziente, specie nella delicata ed imbarazzante situazione della terapia intensiva, mi hanno consentito di restare sul pianeta terra.
Ovviamente, essendo curioso per natura, specie rispetto ad un ambiente e ad una problematica a me sconosciuti, ho scoperto molte cose, compresa l’esistenza di un reparto di cardiochirurgia infantile, grazie ad una convenzione con il “ Bambin Gesù “ di Roma.
E così arriviamo all’incipit iniziale: ”C’era una volta“.
Si perché, “una volta “, i centri di cardiochirurgia pediatrica in Sicilia erano due, uno a Palermo, l’altro nella Sicilia orientale.
Poi una legge dello Stato, non ugualmente applicata in tutte le Regioni, ha stabilito che tali centri, per esistere, avrebbero dovuto avere un bacino di utenza di 4 milioni di cittadini; quindi in Sicilia uno solo.
Salomonicamente allocato a Taormina, in convenzione con il Bambin Gesù, di Roma, il più grande Policlinico pediatrico d’Europa, con una proprietà al di sopra di ogni sospetto.
Tutto è bene quel che finisce bene?
Non proprio.
Nel frattempo è di molto cresciuto, nel mondo della sanità privata, il Gruppo “San Donato“, di cui è presidente l’ex Deputato, ex Ministro della Giustizia, etc..…avvocato Angelino Alfano, che si è proposto per aprire un polo in concorrenza a quello di TAORMINA, proprio a Palermo.
Tale polo però non decolla, e, forse al fine di accelerarne maieuticamente la nascita, viene ciclicamente riproposta la chiusura di quello di Taormina (la cui proroga scade il prossimo 31 luglio).
Mors Tua vita mea?
Forse il Bambin Gesù, per via del DNA della sua proprietà, non compete ad armi pari, ma non è corretto, specie per i piccoli pazienti e le famiglie, vivere con la spada di Damocle perennemente sospesa sul capo.
Credo che, grazie all’allineamento fra Governo nazionale e regionale ,e forse grazie alla nuova Legge sull’autonomia differenziata, potremmo, come hanno fatto Regioni più piccole della nostra, pretendere due centri.
Presidente Renato Schifani, ci proviamo a scrivere questa favola a lieto fine?
Queste sono le scelte che qualificano l’attività di un Governo e ridanno speranza ai Siciliani che giovedì sera al Teatro Antico di Taormina hanno aderito in gran numero (quasi 5000) allo spettacolo di solidarietà e beneficienza a sostegno del Centro di Cardio Chirurgia Pediatrica di Taormina, con Fiorello (nella foto con il sottoscritto a Letojanni, sabato mattina), Salvo La Rosa, Giuseppe Castiglia e tanti altri artisti, intervenuti tutti a titolo gratuito.