Tra Meloni e Schifani giornalmente giungono notizie di definanziamenti per la Sicilia. Anche per i progetti relativi alla protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale finanziati nel PNRR è all’orizzonte una batosta. La conferma all’allarme che abbiamo lanciato qualche mese fa con una interrogazione è arrivata ora in commissione all’ARS: solo il 3,4% dei 73 milioni a disposizione per salvare i nostri borghi e le nostre campagne dallo spopolamento è stato speso e mancano sei mesi alla scadenza. Risulta difficile, a questo punto, credere che l’assessorato per i Beni culturali e ambientali possa predisporre non meno di 600 provvedimenti in 6 mesi, quando finora ne ha esitato appena 75 in due anni: per farlo dovrebbe incrementare la propria produttività di otto volte”.
Lo afferma il deputato M5S all’ARS Adriano Varrica.
I progetti a rischio sono quelli per i quali il Ministro della Cultura, con decreto del 18/03/2022, ha assegnato alla Regione Siciliana, nell’ambito della Misura 2 del PNRR, 76 milioni di euro (poi ribassati a 73 milioni) per finanziare interventi di recupero di insediamenti agricoli, manufatti e fabbricati rurali storici, colture agricole di interesse storico ed elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale.
“La risposta dell’assessore Scarpinato alla nostra interrogazione – spiega Varrica – ha confermato uno scenario disastroso: risultano liquidati solo 3,4 milioni su 73. Meno di una richiesta su quattro di pagamento da parte dei beneficiari è stata esitata dalla Regione. Peraltro, le procedure di liquidazione sono al momento bloccate, sembra per questioni contabili. Dopo il deposito dell’interrogazione lo stesso Presidente Schifani ha dovuto riconoscere pubblicamente il ritardo incredibile su questi 73 milioni del PNRR e sono stati proposti una serie di interventi di snellimento burocratico per attività istruttoria, liquidazioni e pagamenti”.
“Ricordo – conclude Varrica – che il target fissato per la Regione dal PNRR è di 511 progetti. Risulta evidente che, visto lo stato dell’arte attuale, sembra irrealistico raggiungerlo entro il 31 dicembre 2025. Ho insistito con l’assessore Scarpinato nel rilanciare le interlocuzioni col Governo Meloni per avere una proroga. Mi è stato assicurato che lo faranno. Spero sinceramente che non si verifichi lo scenario, che ho peraltro rappresentato in Commissione (senza essere smentito): se a fine anno il target non dovesse essere raggiunto, i 73 milioni verrebbero sottratti dal PNRR della Sicilia? Sia chiaro che fortunatamente per i beneficiari in tal caso non cambierebbe nulla, ma la Regione si troverebbe a dover reperire decine di milioni di euro per un bel debito fuori bilancio. Noi, intanto, continueremo la campagna di monitoraggio di questa misura e in autunno convocheremo in commissione il Governo Schifani per avere risposte aggiornate”.