Il Catania targato Zeoli prova, per l’ennesima volta a ripartire e lo fa con la partita del “Massimino” in cui sfida il Potenza.
Il pubblico, ormai costante nel suo apporto alla causa del Catania, sostiene la squadra ma il clima è quello di una piazza delusa, che non sa più cosa sperare.
La conclusione della partita, fa tornare le solite paure e fa tirare le solite somme, una partita dalle reti inviolate e dagli animi spenti, rassegnati.
Eppure, il primo tempo è partito bene con un Potenza che solo nelle fasi finali della prima frazione si è fatto vivo dalle parti di Furlan, i primi quarantacinque minuti, sono stati per lo più equilibrati, con tanti duelli a centrocampo, e segnati dalla sfortuna per i rossazzurri, costretti a cambiare Cianci per un colpo alla testa e Cicerelli per un probabile infortunio muscolare, sostituiti rispettivamente da Costantino e Marsura.
Nel secondo tempo Zeoli fa uscire Sturaro e Celli, che hanno messo in campo delle prove incolori, per Rapisarda e Ndoj.
Sostanzialmente la seconda frazione è molto simile al primo tempo, contraddistinta dalle solite occasioni, non sfruttate dal Catania.
Anche il Potenza è riuscito a farsi più pericoloso, ma le reti delle due porte restano immobili.
La partita, a conclusione, non è stato altro che lo specchio della situazione in classifica delle due squadre.
Padroneggiata dalla paura di sbagliare e l’ansia di fallire, sensazioni che il Catania cerca, da un intera stagione di scrollarsi di dosso senza riuscirci.
I tifosi, non riescono a trovare nemmeno la rabbia, perché adesso la preoccupazione e la delusione hanno preso il sopravvento.
Il Catania non può e non deve mollare, lottando quasi contro se stessa per provare a invertire una rotta che sempre più va alla deriva.
Lo può fare perché con mister Zeoli che avrà tempo e modo di lavorare maggiormente sulla squadra, si può ancora sperare in una iniezione di fiducia e orgoglio rossazzuro, da mettere già in campo venerdì 15 marzo contro il Cerignola nella sfida casalinga del “Massimino”.