"La Regione Siciliana ha fatto molti interventi anche nel settore della cultura e per quelli che non sono finiti ci sarà il mio successore, perché io toglierò il disturbo...". Lo ha affermato il presidente Nello Musumeci in un passaggio del suo intervento all'inaugurazione della mostra "Agata, dall'icona cristiana al mito contemporaneo" organizzata dall'Università di Catania. Il governatore non ha voluto parlare della sua dichiarazioni con i giornalisti, limitandosi ad aggiungere che "non ho nulla da dire adesso" salvo anticipare che presto "incontrerò la stampa, per chiarire ogni aspetto". È la mossa del cavallo? Chissà. Musumeci, logorato dagli attacchi degli alleati e sfinito dall'ennesimo attaco di Miccichè che in un'intervista al accusa Musumeci di non "passare la palla". Vedremo. Di certo la nomina dell'assessore Alessandro Aricò (uomo di fiducia del presidente Musumeci) al posto di Lagalla ha avuto il suo peso fra gli alleati, che si sono irritati e non poco. E avranno forse pesato anche i fischi del Teatro Antico di Taormina? Col discorso improvvisato sul palco di Taobook al fianco di Ficarra e Picone? Chissà, al momento si registra grande fermento attorno al futuro successore che dovrà rappresentare la colazione di centrodestra e che dunque sarà candidato per la corsa a Palazzo d'Orleans. Un nome su tutti: Raffaele Stancanelli, europarlamentare di Fratelli d'Italia, già sindaco di Catania in rotta con Nello Musumeci. Sarà un'estate calda perchè lo scenario è più complesso di quanto si possa pensare.
Corriere della sera