L’associazione Maris, che opera sul territorio siciliano nell’ambito delle Malattie Reumatiche Infantili Sicilia, ha ospitato al teatro Mario Sangiorgi di Catania, una serata di beneficienza in onore del ricordo di Rosa Balistreri, nota cantautrice e cantastorie siciliana, interpretata da Giusy Schilirò, attrice e cantante pluripremiata. Un spettacolo capace di veicolare forza e bellezza, in tema con una serata tutta al femminile. Sul palco infatti, i ricorrenti saluti istituzionali per l'associazione Maris hanno rivolto l'attenzione alla dottoressa vicepresidente dell'associazione e a avvocato e presidente di Maris. Il sogno condiviso da entrambe? «Portare sul territorio siciliano i percorsi diagnostici che consentano ai pazienti di curarsi senza dover allontanarsi dalla propria terra». Chi ha detto che affermare se stessi, battere i piedi con ardore e riuscire ad emergere è possibile solo in un unico modo ed in alcune condizioni ? L'importante è riuscire a farlo utilizzando tutti i mezzi che si hanno a disposizione. A testimonianza di ciò, sul palco del Sangiorgi, la vita della cantante siciliana: , cui storia travagliata è divenuta forza e strumento ,attraverso il canto, per denunciare le ingiustizie vissute. La povertà di una Sicilia arretrata e tradizionale, i lavori faticosi costretta ad accettare per mantenere la figlia, la fuga spasmodica ed incessante dalle molestie sessuali e sempre, l'intramontabile desiderio di emergere e ribellarsi. Un esempio di vita forte, che per l'occasione, insegna a non arrendersi e a lottare davvero con ogni mezzo necessario. Inoltre, una vera presa di coscienza sul territorio siciliano: difficoltà e bellezze sommerse, in tema con il sogno dell'associazione Maris. Sul palco del teatro Sangiorgi, Giusy Schilirò, cantautrice pluripremiata e indicata da molti come l'erede naturale di Rosa Balistreri. "Le femmine erano trattate come le bestie: dovevano lavare, badare al marito, ai figli, prendere corpa e soprattutto stare in silenzio". Queste le prime battute con cui lo spettacolo inizia per poi continuare con "Io la sua fine non voglio farla". In pochissime battute iniziali, Rosa, cioè Giusy, cioè tutte noi, chiarisce immediatamente il tema preciso e centrale della storia narrando prima di sua madre e poi di se stessa. Con ironia e forte carisma le parole fluide danzano sul palco narrando una storia difficile e comune per gli Anni Trenta siciliani. La forza maschile domina il palco incessantemente, anche se su di esso l'unica protagonista (nonché unica attrice oltre al narratore Franco Liotta) è una donna con la sua storia. Le battute finali risuonano avvolgendo la serata: «Ero femmina e non potevo fare niente, se non cantare...». Gli applausi della platea hanno suggellato l'emozionante serata.[gallery ids="71181,71182,71183"]Associazione Maris: un sogno condiviso
Patrizia Barone,
Patrizia CavallaroResistere per emergere e affermarsi
Rosa BalistreriUna presenza internazionale