Pierluigi Di Rosa (direttore editoriale SudPress)
Quello della ex/nuova Pubbliservizi, oggi SCMC, è uno dei primi e più delicati dossier che deve affrontare il neo sindaco di Catania Enrico Trantino, che in questo caso eredita un pasticcio totale combinato dai commissari regionali che lo hanno preceduto e non gli hanno di certo facilitato il compito.
A volte i commissari risultano funzionali a sistemare cose complicate, potendo godere di più ampi margini di manovra e meno lacci politici, nel caso catanese è stato un disastro su tutti i fronti, magari ci torneremo.
Intanto occupiamoci di quanto sta accadendo nella nuova società che, partecipando ad un'asta garibaldina, ha acquisito le macerie della Pubbliservizi con tutti i suoi dipendenti ai quali ha subito fatto il regalo di demansionarli tutti, riducendogli orari e livelli retributivi.
Nel frattempo pare che Città Metropolitana paghi due volte per gli stessi servizi: da un lato la sua !azienda speciale" che non li svolge e che pertanto vengono affidati a ditte esterne.
Ma dall'interno giungono voci preoccupanti, che elenchiamo in ordine sparso: manca un sito aziendale e non vengono pubblicati i provvedimenti amministrativi; violando le norme sulla trasparenza; assenza di organizzazione interna e mancanza di attribuzioni delle funzioni a responsabili e soggetti apicali; inattività degli uffici; scarsa operatività e scarsi risultati nei servizi resi per esaurimento materiali; accreditamento MEPA e Consip ancora in corso; assenza di liquidità; mancata implementazione di un gestionale di contabilità e di fatturazione elettronica (conseguentemente, mancata fatturazione dei servizi per il mese di maggio); mancata implementazione di un gestionale per le paghe (conseguentemente non possono essere elaborate le buste paghe e c'è il rischio che non si riescano a pagare i contributi obbligatori con scadenza 16/6); aumento di ore in alcuni servizi e relativo trasferimento del personale senza una valutazione dell’equilibrio economico dei singoli servizi; gestione di alcuni acquisti essenziali per il parco aziendale in assenza di una procedura; assenza di un conto corrente bancario; distaccamento di personale interno presso la curatela per i conteggi degli stipendi e TFR; acquisto di carburante e noleggio mezzi senza contratto e presso distributori in particolare posizione geografica; nomina consulenti fiduciari senza contratto.
Insomma, un pò di confusione probabilmente eccessiva persino per una start up.
Particolari malumori sta creando la gestione della verifica delle posizioni pendenti sul piano giudiziario dei dipendenti da parte dell'amministrazione. Infatti la legge prevede che possa bastare l'autocertificazione, pena ovviamente sanzioni nel caso di dichiarazioni non veritiere. Ma un accordo sindacale siglato lo scorso maggio impone, con costo a loro carico, che i dipendenti presentino i certificati in originale dei carichi pendenti e casellario giudiziario. Il problema lamentato dai dipendenti è che non sarebbe garantita la dovuta privacy nella gestione della documentazione e, per di più, l'incarico di raccolta e verifica sarebbe stato assegnato dall'amministratore unico Balsamo ad un dipendente, nominato responsabile anticorruzione ma che sarebbe attualmente rinviato a giudizio per reati collegati all'attività aziendale: non proprio la scelta migliore, forse.
Ma la vicenda, di cui abbiamo dato notizia e che più ha turbato gli equilibri, è stata la decisione apparsa frettolosa ed autoreferenziale di procedere ad una bizzarra selezione per la scelta del direttore generale avviata in piena campagna elettorale per l'elezione del sindaco metropolitano.
La procedura adottata dall'amministratore unico Balsamo prevede una prima verifica dei requisiti da parte di una commissione da lui tessa nominata e poi la decisione affidata a colloqui personali dei candidati con l'amministratore medesimo, senza che sia chiaro quali siano le sue competenze per verificarne la specifica preparazione.
In precedente articolo abbiamo avanzato un ipotesi e infatti, a seguito delle perplessità sorte anche in seno alla Città Metropolitana che di questa società è proprietaria e responsabile, l'amministratore Balsamo ha sospeso, senza alcuna motivazione, la selezione in corso: