I presidi ospedalieri sono luoghi di fondamentale importanza e il loro disservizio non può che incidere sulla vita di ogni cittadino. È il caso dell'ospedale di Bronte, un istituto che sta attraversando una fase critica, ormai permanente, a causa di gravi carenze d’organico. La situazione è drammatica: il rischio è quello di compromettere il diritto alla salute dei cittadini brontesi e non solo. Da anni, l'avvocato Giuseppe Gullotta, dell'associazione Aiace (Associazione Italiana Assistenza Consumatore Europeo), dichiara di proporre idee concrete per un ospedale : idee che però, pur venendo accolte, non vengono messe in atto. Esprimendo la sua preoccupazione per lo stato attuale del servizio di pronto soccorso dell'ospedale di Bronte, afferma: "Ho cercato di raccogliere quanti più enti possibili a supporto della causa, perché io, come cittadino semplice, da solo, giuridicamente non ho potere di rappresentare la città. È il comune a farlo, non un'associazione di consumatori. Di fronte agli ennesimi titoli di giornale che presentano il problema senza risolverlo, noi facciamo proposte pratiche".La proposta presentata dall'avvocato Giuseppe Gullotta è quella di effettuare lo " " , al fine di garantire una risposta tempestiva e adeguata alle emergenze urgenze della comunità. Inoltre, tale spostamento permetterebbe di ridurre l'eccessivo carico di lavoro del personale medico ed infermieristico in atto in servizio al pronto soccorso dell'ospedale. A tal proposito, la ricerca della Federazione degli internisti ospedalieri afferma che il 50% dei medici e infermieri italiani è in " ", un termine in lingua inglese che letteralmente significa "bruciato" o "esaurito". In altre parole, i lavoratori sono depressi e stressati. "È facile immaginare come le gravi carenze del sistema ospedaliero impattino sia il personale lavoratore, che i pazienti stessi..." continua l'avvocato Gullotta, sottolineando: "Il disservizio dell'ospedale di Bronte non può che incidere sui medici e infermieri: il carico e gli orari di lavoro sono insostenibili. La nostra proposta è di buon senso e si fonda su leggi esistenti (con riferimento alle linee guida n. 1 del 1990, approvato dalla conferenza stato regione e dalla L.R. 5 del 2009): bisogna distribuire il carico di lavoro".A supporto della sua proposta, assieme al Dott. Salvatore Tirendi Sindacato NurSind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) ha dato vita ad una , esprimendo totale solidarietà ai pazienti e al personale medico e infermieristico, richiedendo un intervento rapido e mirato alle autorità. L'avvocato Gullotta ci tiene a precisarlo: "Nonostante sia ampiamente accolta dai cittadini, per il carattere legislativo della proposta, la petizione è unicamente . Simboleggia la buona volontà cittadina a intervenire, ma non ha un'incidenza concreta sugli adempimenti istituzionali". Seppure si tratti di una proposta ben accolta dalla comunità, le istituzioni rimangono sorde e cieche: "Le idee vengono snobbate, nonostante poi vi sia un lamento dei disservizi ed è questo che mi fa . Di fronte ad un ospedale declassato e in crisi, non si può rimanere inermi". Sono queste le parole dell'avvocato Giuseppe Gullotta, che sollecita ancora una volta le istituzioni ad un intervento legislativo immediato.La cronica inefficienza della sanità a Bronte: interviene l'avvocato Giuseppe Gullotta
ormai in ginocchio
spostamento
dei punti di primo intervento in locali adiacenti al pronto soccorso dell'ospedaleL'aggravante: i medici e gli infermieri sono depressi e in burnout
burnout
petizione
di corredoI titoli di giornale non mancano, ma chi di dovere non interviene
rabbia
Debora Hotaj