Era nell’aria. Il Consiglio dei ministri ha impugnato le norme della Legge di stabilità regionale, che erano state finanziate con risorse Fsc per circa 800 milioni di euro. Stop anche ad un’altra decina di commi. Il rischio impugnativa era noto tanto che nei giorni scorsi dall’opposizione erano arrivati segnali forti. “Finanziaria impugnata? La meraviglia e che ci si meravigli. Tutto ampiamente previsto e prevedibile (al punto che lo avevamo anche denunciato in aula), tranne nelle stanze dei bottoni di Schifani, che per questa sonora bocciatura non può nemmeno appigliarsi all'alibi preferito da Musumeci: scaricare le colpe dei fallimenti sull'ostilità del governo Conte”.Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars, Antonio De Luca.“Certo che – dice Antonio De Luca – se dovessimo dare le pagelle a questo primo scorcio di legislatura, dovremmo inventarcelo un numero tanto basso. Niente proposte, nessuna iniziativa, solo litigi e la prima e unica legge che è stata fatta è finita a gambe all'aria. Finora l’esecutivo Schifani non ha prodotto nulla di utile, anzi non ha fatto proprio niente, se non proclami seguiti dal nulla, come nel caso del caro voli, o disastri, come le operazioni sfornate dall'assessorato al Turismo. Se il buongiorno si vede dal mattino non è difficile prevedere tempi durissimi per i siciliani”. Esiste un grave rischio impugnativa per la finanziaria regionale e preoccupa il fatto che l’assessore all’Economia Marco Falcone confermi questa circostanza scaricando le responsabilità sul governo nazionale del suo stesso colore politico e parlando di ‘ritardi del ministero della Coesione sul trasferimento di risorse del Fsc alla Sicilia” aveva detto il deputato del Pd all’Ars, Nello Dipasquale, in merito al rischio impugnativa per la manovra regionale al momento allo studio da parte degli uffici ministeriali.“Forse – sottolinea Nello Di Pasquale deputato Pd - Falcone non si rende conto della gravità di quanto ha affermato nei giorni scorsi e dimentica che questo governo non ha più scuse data la tanto osannata omogeneità politica dei governi regionale e nazionale. Questa omogeneità sta diventando un boomerang per la Sicilia”.Nessuna meraviglia