Sapevi di ingerire 5 grammi di plastica ogni settimana? Gli studi lo confermano: in media, una persona adulta consuma tra le 39.000 alle 52.000 particelle di plastica l'anno. Le nanoplastiche, di dimensioni microscopiche, riescono ad insediarsi all'interno delle nostre membrane, creando danni non indifferenti. La plastica è il materiale protagonista della nostra società. Le sue caratteristiche la rendono estremamente versatile alla creazione di prodotti di ogni genere. La sua onnipresenza però, è diventata ormai critica. Nonostante sia sempre più diffusa la sensibilizzazione per la riduzione dell'uso della e allo sviluppo di imballaggi e prodotti privi di plastica e riciclabili, lo rimane una minaccia incombente per l'ambiente, e non solo. È assodato che le abbiano una dimensione tale da poter attraversare le membrane biologiche ed entrare nel sangue e nel cervello, con complicazioni ancora sconosciute. Le nanoplastiche sono particelle minuscole, così piccole da (0,001 mm) da un lato all’altro in qualunque dimensione. Si distinguono in primarie e secondare: le nanoplastiche primarie sono intenzionalmente aggiunte ai prodotti; le nanoplastiche secondarie, invece, derivano da plastiche di maggiori dimensioni a causa di frammentazione che di deterioramento.La loro dimensione le rende estremamente pericolose. Le nanoplastiche infatti, possono penetrare nell'uomo attraverso ferite cutanee, attraverso l'inalazione di particelle sospese nell'aria o attraverso l'ingestione di alimenti contaminati. La ricerche indicano che le nanoplastiche possono essere ingerite dall’uomo attraverso animali marini contaminati, alimenti, dentifricio, birra, miele, sale, zucchero e persino bustine del the e acqua potabile. Gli studi hanno dimostrato che aumentandone le concentrazioni, aumentano le risposte genotossiche, infiammatorie e citotossiche.A proposito, l'Università di Leiden nei Paesi Bassi, ha condotto degli studi scoprendo che le nanoplastiche possono interferire con le prime fasi di sviluppo degli embrioni di pulcino. Le particelle, bloccano le cellule staminali da cui solitamente crescono tessuti e organi, causando anche possibili malformazioni del feto. Sebbene non si tratti di studi condotti su esseri umani, la probabilità che gli effetti siano simili è molto alta. Gli studi dimostrano che le microplastiche (di dimensione compresa tra i 330 micrometri e i 5 millimetri), riescano a depositarsi nei polmoni umani, circolando nel sangue, entrando nella placenta e causando danni. Le probabilità che i danni causati dalle nanoplastiche siano gli stessi (se non peggiori), sono molto alte. Anche di dimensioni invisibili, la plastica è nemica dell'ambiente e dei suoi componenti. L'inquinamento non vede arresto, al contrario, è un pericolo crescente. Le ricerche sulla rilevazione delle nanoplastiche , e di conseguenza, la definizione e valutazione del pericolo all’esposizione rende difficile valutarne i potenziali rischi. Plastica: è presente ovunque
plastica monouso
smaltimento della plastica
nanoplasticheCosa sono le nanoplastiche?
non misurare più di 1 pmPlastica: non scompare mai del tutto
nei campioni ambientali e biologici sono agli inizi