Anche Catania aderisce allo sciopero globale per il clima. Partiti da piazza Roma e poi lungo via Etnea, nonostante il mal tempo, una folla di studenti in corteo ha urlato slogan e tenuto in bella vista striscioni; tutti insieme per dire basta all'emergenza climatica, per dare forza al movimento Friday For Future. Il movimento, nato nel 2018 dall'adesione volontaria di studenti di tutto il mondo a supporto delle proteste pacifiche di Greta Thunberg, giovane attivista svedese. Il corteo si è concluso, in piazza Università, allo studentato 95100, trasformandosi in una libera assemblea cittadina. L'adesione allo sciopero dei giovani, che non hanno "saltato un giorno di scuola" ma hanno "perso un giorno di lezioni", decidendo di sfilare per la via principale della città sotto la forte pioggia, è stato un esempio di vita. In netto contrasto, come i manifestanti hanno fatto notare: tra i giovani in strada a protestare e i politici rinchiusi nei loro palazzi, lontani dalle esigenze della popolazione ed in questo caso, dalle esigenze del pianeta. Più volte infatti il movimento di , a Catania, così come a livello nazionale ed internazionale, si è rivolto alle istituzioni presentando, supportati da esperti climatologi, soluzioni concrete e realizzabili per diminuire le ed utilizzare le risorse rinnovabili. Nonostante le soluzioni e i dati scientifici allarmanti riguardo la , presentati alle istituzioni, da queste non è arrivata ancora nessuna risposta efficace.Alice Quattrocchi, rappresentate del movimento, dimostra che la rabbia è un'energia rinnovabile ed afferma che oggi come non mai la rabbia è l'emozione che prevale sulle altre. «E' inconcepibile - afferma combattiva - che noi studenti dobbiamo ancora saltare giorni di scuola per scioperare per la crisi climatica; vogliamo soluzioni concrete adesso». A difesa del pianeta, insieme a Friday for future, a farsi carico di questa battaglia sono scesi a protestare anche Lega Ambiente (in stretta collaborazione con il movimento); il Mua (movimento universitario auto organizzato) e i ragazzi e le ragazze di . «La terra è come un corpo malato che lentamente si indebolisce e muore, siamo noi che dobbiamo salvarlo», grida al megafono Andrea Zorzanello, attivista universitario; un parallelismo che fa riflettere poiché capace di far immedesimare gli esseri umani in un'emergenza che sembra ancora essere invisibile ma che invece, come fosse il nostro corpo affetto da una malattia, si sta aggravando sempre più velocemente. Accanto allo striscione del Friday For Future un second0, di colore viola, che ha invitato i partecipanti ad aderire al corteo di contro la violenza sulle donne. Un tema forte e strettamente correlato all'emergenza climatica. «Contro un sistema violento e opprimente che schiaccia e uccide. Un sistema che domina la terra così come il corpo delle donne perpetrando una cultura patriarcale. Lottare per due battaglie distinte ma legate per abbattere un sistema di oppressione e dominio».[gallery ids="69081,69082,69083"] Gli studenti saltano le lezioni per dare una lezione ai politici
Friday For Future
emissioni di CO2
crisi climaticaLa terra è come un corpo gravemente malato. E noi? Dobbiamo salvarlo
Non Una di MenoUna doppia lotta al corteo per il clima
giorno 8 marzoL'appello delle ragazze di Non Una di Meno