A margine della presentazione della Festa di Sant'Agata, in Arcivescovado, abbiamo "intercettato" il commissario straordinario al Comune di Catania, avvocato Federico Portoghese, al quale è stato revocato l'incarico per mancanza di requisiti. "A me questa politica non piace proprio. Questa politica crea dipendenza ed io non ci sto...". Queste sono le testuali parole del commissario Federico Portoghese, alla domanda seIn atto a Catania c’è una guerra politica. Lui, suo malgrado, si è trovato in mezzo.Questa è una delle tante risposte ricevute nei saloni della Curia della Basilica Cattedrale di Sant’Agata, appena terminata la conferenza stampa organizzata dal Comitato dei festeggiamenti Agatini, con il Commissario del Comune e della Città metropolitana di Catania. Come è noto due giorni fa, dopo voci insistenti che circolavano dentro e fuori i palazzi istituzionali, gli è stata notificata a mezzo PEC, da parte della Regione Siciliana, una missiva contenente il preavviso di “sgombero” dalle sue due cariche pubbliche in quanto incompatibile con il ruolo di funzionario dell’Università di Catania, adducendo, inoltre, che l’autonomia dell’Università non consente la possibilità ad alcun funzionario di ricoprire ruoli in Enti Locali o comunque sotto il controllo della Regione Siciliana. Le righe conclusive della comunicazione/avviso recitano che l’interessato ha a disposizione 5 giorni di tempo per le sue controdeduzioni e porre in essere fatti difensivi che sostanzialmente smentiscano il parere dell’avvocatura della Regione. Quindi in sostanza il funzionario dell’Università di Catania, più volte Direttore, Ferdinando Portoghese, sarebbe un sivo". - L'unica che si deve chiarire è la Regione (dopo sei mesi che ha operato nelle vesti di commissario, ndr) mica ho fatto un concorso? Sono stato selezionato ed evidentemente allora i requisiti li avevo...". "Non è un problema personale, ricordo che questo Ente (il comune) deve gestire milioni e milioni provenienti da fondi europei e necessita di un direttore o segretarioComunale con competenze specifiche: noi abbiamo dovuto fare convenzioni con la Guardia di Finanza, sia il Comune che la città metropolitana, con laCorte dei Conti e voi capite che la gestione di ingenti somme non è cosa facile; e quindi ciò è avvenuto per fatti organizzativi e null’altro...". "Io non risponderò ad alcuna domanda, ricordando che sono il Commissario e ciò fa parte delle mie prerogative, perchè ho il compito di condurre un Ente Pubblico, tra l’altro in dissesto finaziario. Sicuramente risponderò a tempo debito". "Questo non lo devo dire io ma i cittadini. Se uno lavora i cittadini se neaccorgono e se le cose si possono fare, perché non farle? Io ho stabilizzato qualcosa come 170 persone che da vent’anni aspettavano questo momento, arrecando loro danni pensionistici ed altro. Perché non lo hanno fatto prima? Di questo magari dovrebbero rispondere loro..."."Questa politica non mi piace proprio"
- Commissario ma lei ha già formulato i suoi chiarimenti in merito?
- Mercoledì sera in un Consiglio Comunale in seduta straordinaria, le sono state lanciate delle accusa ben precise; tra le tante quella di aver utilizzato i suoi poteri, rimuovendo dall’incarico la segretaria generale comunale Rossana Manno, senza una precisa motivazione...
- Commissario ma lei risponderà alle domande dei consiglieri?
- Ma lei si sente d’affermare che in questi cinque mesi ha lavorato per il bene della città?