Le basi operative della cupola di questa organizzazione sono state individuate tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani e all'estero tra Inghilterra, Germania e Tunisia. Settanta le persone indagate. Un giro stimato in 30 milioni di euro. L'inchiesta Gotha è la naturale prosecuzione dell'operazione Blakout, indagine finalizzata al contrasto del cybercrime e in particolare della trasmissione illecita di segnali televisivi. Le perquisizioni hanno riguardato una ventina di città: Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania, Cosenza, Fermo, Messina, Napoli, Novara, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Siracusa, Trapani, L'Aquila e Taranto. L’operazione, che ha per nome Gotha, è stata disposta dalla procura distrettuale di Catania attraverso le attività della Polizia Postale. Scoperto un giro d’affari che ha danneggiato alcuni dei colossi delle tv a pagamento (Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix) per 30 milioni di euro. Il tutto attraverso il sistema illegale della Iptv, le televisioni attraverso il web. L’accusa di associazione a delinquere a carattere transnazionale c’è, assieme a un pacchetto di altri reati (riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, sostituzione di persona, etc). Ormai siamo una organizzazione…c’è un boss…5 capi decine”, dicevano. Agivano con una certa risolutezza nel dirimere eventuali contrasti anche con azioni violente nei confronti di chi non si adeguava alle direttive dei vertici, nonché all’indicazione di “tenere un basso profilo” al fine di non esporre a rischi anche gli altri consociati. Per eludere le investigazioni, gli indagati hanno fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, soprattutto Telegram, identità fittizie e documenti falsi. “L’attività investigativa è ancora in corso, stiamo eseguendo da due giorni il sequestro delle infrastrutture illegali, anche online”, ha spiegato Marcello La Bella, capo del Centro operativo sicurezza cibernetica della polizia della comunicazione della Sicilia Orientale. "Nel corso delle operazioni in corso sono stati sequestrati oltre 50mila euro in contanti ed è stato scoperto un giro d’affari illegale di quasi 10milioni di euro al mese. Dalle nostre indagini abbiamo scoperto che un abbonamento costava mediamente 10 euro al mese e permetteva di vedere in chiaro tutte le piattaforme a pagamento. Tra non molto arriveranno le sanzioni penali o amministrative”.Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix a "sbafo"