Indagini delicatissime al termine delle quali è venuta a galla una videnda a dir poco incredibile. Indagini affidate agli agenti della squadra mobile della questura di Siracusa, del Servizio centrale operativo della polizia e ai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale di Catania. Sono finiti così in carcere due poliziotti "esperti": Rosario Salemi di 41 anni e Giuseppe Iacono di 58 (ai due il gip ha sequestrato più di 500 mila euro). Arresti domiciliari invece per la viceispettrice di polizia Claudia Catania di 54 anni e per Vincenzo Santonastaso di 41 anni (residente a Noto). Nell'inchiesta della Dda di Catania, risulta indagato anche un appartenente all'Arma dei carabinieri, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti: è sospettato di rivelazione di segreti d'ufficio. Gli arrestati sono indagati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti e psicotrope e, tra gli altri, corruzione, peculato e falso in atto pubblico. Sarebbero state decisive le rivelazioni del pentito Francesco “Cesco” Capodieci: i magistrati della Procura distrettuale antimafia di Catania, infatti, hanno costruito il castello accusatorio nei confronti dei 3 poliziotti della questura di Siracusa.Gli indagati sarebbero stati vicini ai familiari di uno dei maggiori esponenti di una piazza di spaccio di Siracusa, successivamente diventato collaboratore di giustizia; da una successiva indagine, coordinata dalla Dda catanese, i finanzieri del Gico avrebbero accertato che dal 2011 al 2018, i poliziotti indagati avrebbero contribuito a rifornire abitualmente le piazze di spaccio utilizzando la droga sequestrata che veniva prelevata dall'Ufficio corpi di reato del Tribunale di Siracusa. Inoltre sembra che avrebbero rivelato particolari inediti sulle indagini che riguardavano gli affiliati alla piazza di spaccio.I nomi degli agenti arrestati