Nino Amendolia non riesce a mentire, è un uomo all'antica cui basta una stretta di mano e uno sguardo, per concludere un accordo, un'intesa, un patto. Nino Amendolia da un parte è pensieroso e dall'altra molto deluso, anzi, profondamente deluso. A pochi giorni dalla scadenza della presentazione delle liste per le regionali, ha dovuto rifare tutto daccapo: addio all'Udc e nuovo rientro fra gli autonomisti di Raffaele Lombardo. "In realtà si tratta di un ritorno a casa - spiega Nino Amendolia - perchè nel 2005 insiemne a Leanza, Pistorio e Lombardo, creammo il Movimento per l'Autonomia. Abbiamo chiarito con Raffaele Lombardo, abbiamo superato gli screzi del passato, per ritrovare unità e idee vincenti per la Sicilia. Io credo nell'autonomia, non credo al populismo. Il fenomeno Cateno De Luca? Ha imbarcato tutti e di più, non so quanto pagherà questa raccolta da destra a sinistra...". E l'Udc è già passato? Amendolia sospira e non ci risparmia il suo pensiero: "Possibile che il segretario Decio Terana ci abbia letteralmente venduti? Ha fatto l'accordo con Titò Cuffaro dopo averne detto di cotte e di crude sull'ex presidente della Regione. Terrana non è stato leale, ha preso questa decisione di unirsi alla Nuova Dc per un suo tornaconto. Senza parlare poi di come sia stato silurato il segretario provinciale dell'Udc Mario Brancato, cacciato senza una spiegazione, un confronto. E in definitiva vi dico che sono anche deluso profondamente anche dal segretario nazionale Lorenzo Cesa che non è intervenuto a tutela di coloro che ci avevano messo la faccia e si erano spesi per il partito; ecco, sembra quasi che ognuno a livello dirigenziale si sia mosso per singole convenienze".Ritorno a casa
Nino Amendolia venerdì 26 agosto alle 19,30 al teatro Garibaldi di Giarre (in via Garibaldi, 30), presenterà ufficialmente la sua campagna elettorale che segna l'avvio di un nuovo percorso con la lista Popolari e Autonomisti che sosterrà Schifani come presidente della Regione.