Riceviamo e pubblichiamo la nota di Potere al Popolo sulle Primarie in Sicilia per scegliere il candidato alla presidenza per il fronte Progressista. Ha prevalso la Chinnici davanti alla Floridia e a Fava. Il partito democratico vince le primarie con la Chinnici e apre a Lombardo. L’alternativa è possibile solo fuori dal centro sinistra.Quasi ci spiace farlo, perché preferiamo sempre discutere di temi e programmi, delle nostre proposte, piuttosto che commentare risultati elettorali altrui, ma non possiamo esimerci da un commento del risultato, scontato, delle primarie siciliane che si sono svolte ieri e hanno sancito la vittoria di Chinnici, la candidata del Partito Democratico ed ex assessora regionale nel Governo Lombardo. Seconda per numeri di voti la Candidata di quel che rimane del Movimento 5 stelle, evidentemente incapace in questi anni di rispettare il mandato che in massa le siciliane e i siciliani avevano dato loro nel 2018, quando alle politiche in alcuni colleggi raggiunsero percentuali bulgare.Ultimo invece Claudio Fava, adesso costretto a sostenere un programma in linea con i propositi dell'agenda Draghi e a dover combattere per tenere fuori dalla coalizione le frange reazionarie e colluse provenienti dal centrodestra e a cui Chinnici ha invece già aperto.Prima, per dovere di cronaca, bisogna ribadire che lo avevamo detto, che lo diciamo da anni anche a costo di subire insulti e denigrazioni, accuse di immaturità politica e addirittura di complicità alle destre contro le quali ci siamo da sempre battuti pagandone i costi anche in termini di repressione: non esiste nessuna alternativa possibile agli attuali assetti di potere dentro un centrosinistra colpevole, al pari delle destre, della devastazione del nostro paese e della nostra regione, che ha contribuito alacremente allo smantellamento dei diritti di chi lavora, all'attacco compiuto dai potenti contro i più fragili, all'impoverimento progressivo del tessuto produttivo del nostro paese, al fallimento di qualsiasi ipotesi di una vera transizione ecologica, che ha fallito, forse non a caso, anche nella lotta contro le discriminazioni, che ha governato senza remore anche insieme alla Lega e che continua a inseguire Draghi e un'ipotesi politica fondata sulla competizione e lo sfruttamento delle persone e della natura, come dimostrano la lotta contro il reddito di cittadinanza e quella a favore degli inceneritori.L'illusione di poter cambiare lo stato di cose presenti insieme ai promotori della conservazione dello status quo è insomma già finita. Si potrebbe dire, ancora una volta. Il risultato di Claudio Fava, verso il quale ribadiamo la nostra stima a livello umano nonostante la distanza politica generata dalla sua scelta di allearsi con chi siamo certi anche lui sa bisogna combattere per determinare un cambiamento sostanziale della nostra terra, dimostra ancora una volta che la strada del compromesso serve solo a portare acqua ai più forti, a frammentare il campo di chi si batte quotidianamente per la tutela delle persone e della natura, per il miglioramento delle condizioni di vita delle siciliane e dei siciliani.Come ripetiamo da mesi, la questione non è trovare un nome credibile, un profeta che d'improvviso risvegli le coscienze sopite e converta sulla strada della giustizia sociale e ambientale chi governa da decenni ed è responsabile delle scempio economico, sociale ed ecologico che abbiamo davanti ai nostri occhi.È necessario avere il coraggio di chiudere definitivamente con quel mondo, di costruire una proposta politica che sposi le istanze di movimenti e comitati, di associazioni, delle cittadine e dei cittadini che sul territorio rappresentano l'unico vero argine alle destre e alla mafia, alla dispersione scolastica, alle discriminazioni, alla devastazione ambientale e alla militarizzazione. È necessario costruire percorsi che valorizzino le differenze di chi, con pratiche diverse, persegue lo stesso obiettivo da sempre senza chiedere nulla in cambio, di unire le rivendicazioni, le esperienze e le competenze delle tante e dei tanti che ai problemi reali della nostra gente hanno già una risposta. Perché non bisogna inventarsi nulla, abbiamo già un patrimonio di idee e capacità che potrebbe radicalmente trasformare l'esistente da domani. Perché non è vero che bisogna accontentarsi delle briciole come chi da sinistra ha sostenuto Claudio Fava in queste primarie sta già scrivendo, arrendendosi senza entusiasmo né convinzione a sostenere l'agenda Draghi anche qui in Sicilia.Il coraggio di compiere scelte controcorrente e accettate sfide apparentemente titaniche oggi in sicilia e nel nostro paese non è immaturità, come in tanti ci rimproverano, né semplice retorica dettata dalla necessità di piazzare una bandierina e affermare la nostra esistenza come testimonianza. L'una e l'altra via, la rassegnazione al compromesso come quella alla testimonianza che in troppi purtroppo perseguono anche inconsapevolmente, non sono per noi opzioni percorribili.È l'ora di alzare la testa e abbandonare il senso di sconfitta che può coglierci guardandoci intorno, avere la forza di rifiutare la logica del meno peggio tanto quanto quelle identitarie e perdenti in partenza, è l'ora di impegnarsi ancora più di prima nella costruzione di un campo aperto delle siciliane e dei siciliani.NESSUNA SORPRESA, È FINITO IL TEMPO DELLE ILLUSIONI