di OSKAR Con la conferenza stampa di lunedì 11 luglio, indetta dal Presidente della Associazione Commercianti di Catania, nonché Presidente della Camera di Commercio del Sud Est, Pietro Agen, nel corso della quale ha verbalmente rinnovato le dimissioni già date in Giunta lo scorso 4 luglio, in realtà, si dice, formalizzate e firmate solo nel pomeriggio dello stesso 11 luglio, con consegna a mani del segretario generale, cala il sipario, probabilmente non definitivamente, sulla controversa vicenda della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia. Non credo definitivamente perché; Nonostante le affermazioni di sospendere la stagione dei ricorsi al TAR, “perché ad agosto sono chiusi”(?); Nonostante l’impegno etico a non ricandidarsi per un prossimo mandato (anche se legalmente possibile); I toni usati, ed il linguaggio verbale, e gestuale, in conferenza stampa, non fanno trasparire una convinta volontà di chiudere questa partita, peraltro ancora in corso per i ricorsi contro decreti ministeriali mal scritti, ma in realtà senza alcuna possibilità di riportare in vita la FU Camera di Commercio del Sud Est, dichiarata defunta già lo scorso anno, con legge dello Stato. Sulla vicenda però, calato momentaneamente il silenzio ed il sipario, occorre fare alcune riflessioni, e porsi alcune domande;Perché questi sette giorni fra le dimissioni, annunciate il 4 luglio, riconfermate l’11 luglio e formalizzate solo nel pomeriggio dello stesso 11?A cosa sono serviti questi giorni?Perché di altre dimissioni annunciate, una fra tutte (?), quelle del dottor Riccardo Galimberti, non vi è notizia?Perché l’ex presidente Agen ha ripetutamente sottolineato di aver adempiuto al suo ufficio senza compenso, mentre per la legge Madia, o non si sarebbe dovuto insediare fin dalla prima volta, o la gratuità è obbligatoria dal 2015 , perchè pensionato. Alla base di tutte queste frizioni vi sono due elementi fondamentali: le modalità di formazione degli organi direttivi, su base elettiva, e non più di nomina congiunta Regione/Prefetto, per cui, trattandosi di esito di competizione,poi si usano locuzioni del tipo “vincitori/sconfitti”;La possibilità per la Camera di auto assegnarsi, come fine istituzionale, la gestione di un aeroporto, e quindi la detenzione di quote azionarie di rilevantissima consistenza.Credo che i Commissari, non appena si insedieranno, dovranno verificare proprio la possibilità di tale detenzione di quote, da cui tutto nasce, a prescindere da chi ha vinto e da chi ha perso, anche se con terminologia impropria per un Ente pubblico Economico territoriale, nel cui governo non servono leader di associazioni, ma responsabili reggitori della cosa pubblica.Anche a ciò si dovrà pensare quando si tornerà alle urne camerali.Cala il sipario sulla Camera di Commercio del Sud Est
Alla base di tutte queste frizioni vi sono due elementi fondamentali