E’ appena cominciata l’ennesima e ultima settimana di passione rossazzurra. Stavolta siamo alla soluzione in un modo o nell’altro. I prossimi 5 giorni saranno decisivi: o tutto o niente, o dentro o fuori. Tutta l’attenzione resta in vista del giorno del giudizio, fissato per venerdì 4 marzo, data della seconda e ultima asta competitiva al Tribunale di Catania Sarà il giorno della verità e sarà l’ultima occasione per il futuro del Catania per rilevare il ramo d’azienda. Al momento le notizie sono poco confortanti, i nomi in circolazione sono ormai quelli noti ma saranno necessari fatti concreti che al momento sembrano mancare. I timori dei tifosi sono legati alla possibilità che anche quest’asta vada deserta come avvenuto già l’11 febbraio scorso quando poi, il Tribunale di Catania concesse un’ultima chance per salvare il titolo sportivo e dunque la stagione. Serviranno 500 mila euro per acquistare il Catania con le offerte che potranno essere presentate solo in via telematica entro e non oltre le ore 12 di venerdì; nel pomeriggio poi l’apertura delle buste e, in caso di più offerte, l’inizio dell’asta competitiva. Ma questa volta sarà davvero l’ultima. Se anche questa asta dovesse seguire gli stessi sviluppi della prima, i prossimi 5 giorni possibilmente saranno gli ultimi della stagione. L’esercizio provvisorio infatti scadrà proprio lunedì 7 marzo, dunque il Catania se non dovessero esserci acquirenti, scenderebbe in campo, (forse per l'ultima volta) sabato 5 marzo al Massimino contro il Monterosi. Tutto però ripetiamo dipenderà da cosa emergerà il 4 marzo e se ci sarà la pur minima possibilità di prolungare ancora l’esercizio provvisorio per permettere alla squadra di completare il campionato a sole 10 giornate dal termine. Certo, la città continua a chiacchierare, a polemizzare inutilmente, a gettare sentenze a destra e a manca senza averne titoli e conoscenze; ma questa è la città etnea, incapace di esprime un imprenditore locale alla luce del sole che sia all’altezza delle aspettative della città…Anche perché in fondo dalle nostre parti, quando qualcosa va male, il pensiero comune è che prima o poi qualcuno interverrà in un modo o in un altro; frutto di una mentalità medievale, che continua a penalizzare tutte le attività produttive dell’Isola e non solo nel mondo dello sport…