Si è svolto ieri davanti a Confindustria, in viale Vittorio Veneto, il primo incontro tra i sindacati e la multinazionale Pfizer di Catania. Nessuna risposta per le 130 unità a rischio: l'azienda prende le distanze dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Cala il gelo per tutti quei lavoratori che richiedevano soluzioni immediate rispetto alla loro posizione all'interno dello stabilimento farmaceutico etneo. Sul posto presente ieri anche Carmelo Fornito, responsabile delle risorse umane che ha avanzato la possibilità di un ricollocamento presso il sito di Ascoli Piceno in cui si produrrà la pillola anti Covid-19 per solamente 50 dei lavoratori in esubero. Il riposizionamento sarà avviato su base volontaria e con l'erogazione di un incentivo in più per il trasferimento. Per tutti i restanti si attende il licenziamento che andrebbe a sommarsi con quelli già attuati negli anni precedenti: "È una richiesta sicuramente irricevibile, aggravata dal fatto che l'eventuale adesione all'offerta deve giungere all'azienda entro pochi giorni" - tuonano i segretari territoriali dei sindacati, mentre circa 200 colleghi hanno dato luogo a un sit-in sotto la sede dell'associazione datoriale. Un silenzio quello mantenuto dall'azienda Pfizer, durato due lunghi anni e che oggi si è rotto senza alcuna promessa mantenuta nei confronti delle sigle sindacali e di tutti i lavoratori dello stabilimento. Nessun piano di ristrutturazione previsto, niente investimenti per la sede di Catania: soltanto quello che sembra essere un 'abbandono' graduale e programmato della multinazionale statunitense in città. "È assurdo che la Pfizer da due anni, ogni giorno che passa, accumula utili che ammontano a miliardi di dollari e non ha neanche una bozza di piano industriale per delineare il futuro del sito radicato da decenni nella nostra zona industriale" - aggiungono i sindacalisti De Caudo, Attanasio e Meli. "Vogliamo invece che la realtà di Catania, che ha sempre dato tanto in termini di produzione, sia rilanciata per bene e che se davvero c'è necessità di rivedere l'assetto del personale tramite la soluzione Ascoli, questa deve essere rivolta a tutti i dipendenti e non solo ad una parte di essi." Intanto il tavolo aperto in Confindustria è stato aggiornato al prossimo 25 febbraio, mentre già si attende l'incontro in Prefettura previsto per venerdì 18 alla presenza anche del prefetto Maria Carmela Librizzi e l'Assessore regionale del lavoro Antonio Scavone.