Per un soffio la Sicilia resta in zona gialla. E non cambierà colore almeno fino a lunedì 24 gennaio. C'è però la possibilità che l'arancione slitti ulteriormente se, come sembra debba accadere, saranno prese in considerazione le richieste delle Regioni sul conteggio dei ricoverati in ospedale per cause diverse dal Covid ma che risultino positivi e siano asintomatici. In sostanza questi pazienti, se sono in isolamento al reparto di afferenza della patologia, non verranno conteggiati tra i ricoveri dell'area medica Covid, abbassando inevitabilmente la percentuale dei posti letto occupati. Dunque nonostante l'impennata di contagi e l'affanno degli ospedali, la Sicilia non esce dalla zona gialla. In attesa che cambino le regole sul conteggio dei ricoverati, l'Isola ha scampato il passaggio di colore per poco; ovvero per pochi posti letto in Terapia intensiva liberi. Ieri, nonostante 11 nuovi ingressi, l’occupazione non è andata oltre il 19,4 per cento, poco sotto la soglia che fa scattare la zona arancione. Secondo l'ultimo bollettino in Sicilia ci sono 163 pazienti (- 2 rispetto a mercoledì scorso) su un totale di 835 posti letto disponibili secondo dati Agenas. A livello nazionale, secondo il monitoraggio Iss-Ministero della Salute di questa settimana, continua a crescere il tasso di occupazione in terapia intensiva: sale al 17,5% (rilevazione del 13 gennaio) rispetto al dato del 15,4% riferito al 6 gennaio. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio contro il 21,6% del 6 gennaio). I valori più alti di occupazione per pazienti Covid nei reparti di area non critica si registrano questa settimana in Valle d'Aosta (al 53,5% rispetto alla soglia di allerta fissata al 10%), Calabria (al 38,7%) e Liguria (al 37,3%). Per le terapie intensive i valori più alti di occupazione per pazienti Covid si registrano invece nelle Marche (al 28,2% rispetto alla soglia di allerta del 15%), Provincia autonoma di Trento (al 27,8%) e Friuli Venezia Giulia (al 23,4%).