Basta un sorso d'acqua e la pillola va giù. Tanto attese, sono disponibili da ieri in Italia le pillole anticovid che, distribuite dagli ospedali su segnalazione dei medici di base o Usca, potranno essere utilizzate come prima terapia specifica a casa. Tra le prime pazienti segnalate, ieri, martedì 4 gennaio, due donne che hanno ricevuto il farmaco all’ospedale Spallanzani di Roma: una novantunenne cardiopatica e diabetica e una donna di 72 anni cardiopatica e immunodepressa. Il «battesimo» dell’antivirale orale Molnupiravir apre già, però, alcuni nodi da chiarire, a partire dalla tipologia di tampone che i medici dovranno considerare per attestare la positività al virus. Sono 11.899 le confezioni di Molnupiravir consegnate finora agli ospedali dalla struttura del commissario straordinario Francesco Figliuolo che le ha acquisite dal produttore Merck. Per non creare confusione, la segnalazione del paziente può essere fatta anche dal medico del 118, se è interpellato, o dalle Unità Usca. Il cittadino, infatti «non deve dunque contattare autonomamente l’ospedale». La ripartizione regionale delle confezioni di farmaco vede al primo posto la Lombardia con 1.800 (ieri 50.000 nuovi positivi), seguita da Lazio 1.680, Toscana e Veneto 1.440 e Liguria 1.080. Le strutture che in Sicilia potranno erogare il farmaco sono le stesse che adesso si occupano di somministrare i monoclonali, con in testa gli Hub del “Cervello” di Palermo e il “Cannizzaro” di Catania. In totale arriveranno in Sicilia 360 confezioni da 40 compresse ognuna. La struttura commissariale ha avuto mandato dal ministero della Salute di acquisire un quantitativo pari a 50.000 cicli di trattamento di farmaci antivirali orali per ciascuna tipologia di Molnupiravir, che ha avuto l’ok dall’Agenzia italiana del farmaco Aifa, e Paxlovid, la pillola anticovid dell’azienda Pfizer per il quale non c’è ancora il via libera Aifa. Per adesso il farmaco, che sarà commercializzato con il nome di Lagevrio, sarà disponibile come anticipato solo nelle farmacie degli ospedali autorizzati e solo successivamente anche nelle farmacie aderenti. Si tratta di una buona notizia perché questo farmaco produce alterazioni del materiale genetico (Rna) del virus durante la replicazione in modo da renderlo incapace di moltiplicarsi. Secondo i produttori, la pillola non colpisce la proteina spike del Coronavirus ed è proprio per questo che la sua efficacia sarebbe garantita nonostante varianti presenti e future. Ricordiamo che Molnupiravir è un farmaco antivirale orale da assumere ogni 12 ore, per 5 giorni, entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi. È indicato per il trattamento degli adulti over-18 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso forme severe di Covid-19. L’azienda produttrice ha reso noto che il farmaco ha ridotto il rischio di ospedalizzazione o morte del 30%. "Molnupiravir", ribadisce Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), «...è consegnato agli ospedali, anche ai Pronto soccorso. Appena viene individuato un paziente positivo e con le caratteristiche indicate viene subito segnalato dal medico di base all’ospedale di riferimento che, a questo punto, decide, a seconda delle caratteristiche del paziente, se prescrivere la somministrazione della pillola».