Questa mattina l’ennesima protesta dell’Associazione Primavera e dell’Istituto Mary Poppins di Librino contro il taglio dei fondi per l’assistenza ai minori. Lavoratori, sindacati e genitori sono scesi in Piazza Università per far sentire la propria voce e soprattutto avere delle risposte da parte dell’amministrazione comunale. Una protesta pacifica dove gli esponenti dei vari sindacati e la presidente dell’associazione Primavera Anna Pennisi, hanno messo in evidenza i grandi problemi derivanti dai tagli che riguardano non solo i tanti lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro ma anche il grave disagio sociale. Una struttura la Mary Poppins, situata a Librino, che ogni anno accoglie tantissimi bambini dai 3 ai 16 anni che offre un servizio educativo assistenziale al quale si aggiunge anche un centro diurno, oggi chiuso, che con tante attività creative e sportive cerca di attrarre e controllare molti bambini e al tempo stesso supportare le mamme. Da due anni una decurtazione del 50% dei servizi ha ridotto però non solo il personale, ma anche il numero dei minori, che sono passati da 300 a 140. “Sono tagli ingiustificati e gravissimi per una struttura che va difesa e incentivata e che dovrebbe servire da modello mentre da anni è messa in ginocchio” ha dichiarato Anna Pennisi. “Il comune da una parte apre ai centri di aggregazione, dall’altra parte chiude il Centro Diurno per minori. Vogliamo ricordare al sindaco Pogliese che c’è un problema sociale forte che non riguarda solo Librino ma tutta la città e qualcuno se ne deve occupare.” Nel corso della protesta che poi si è spostata da piazza Università a Piazza Duomo, gli animi si sono scaldati dopo il mancato incontro con l’amministrazione comunale che ha portato i presenti, soprattutto i tanti genitori a decidere di bloccare il traffico tra via Vittorio Emanuele e Via San Giuseppe al Duomo. Un sit-in che però dopo qualche ora si è sciolto con la promessa però che tornerà di nuovo in strada, questa volta a oltranza in Via Dusmet 141 già questo venerdì e che, ha dichiarato, non farà alcun passo indietro fino a quando non arriveranno risposte positive.