Arriverà domani venerdì 26 febbraio la bozza del nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo e, verosimilmente, in vigore fino al 6 aprile. Quindi fino a dopo Pasqua. L'ha annunciato il ministro per gli Affari regionali e le autonomi e Mariastella Gelmini durante un incontro, in video collegamento e durato circa tre ore, a cui hanno partecipato anche, Roberto Speranza, ministro della Salute, i presidenti delle Regioni e i rappresentanti di Province e Comuni per discutere delle nuove misure da adottare per contenere la diffusione del Covid, gettando le basi per un "cambio di passo" nei rapporti con il governo Draghi. Resiste il sistema dei colori delle regioni con l'obiettivo di scongiurare un lockdown generalizzato, ma "per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì", l'annuncio di Gelmini. Si lavora a una graduale riapertura dei luoghi di cultura, che pare sarà possibile dopo il mese di marzo. "Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm". Così Gelmini, che poi aggiunge: "Per l'esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita". Nuovo Dpcm: dai ristoranti alle palestre, cosa può cambiare? Proprio questa linea sembra allontanare l'ipotesi dell'apertura dei ristoranti la sera nelle zona a rischio contagio meno elevato, caldeggiata dalla Lega e che era stata accolta con favore anche da alcuni Governatori. Difficile, inoltre, vedere spiragli per una riapertura a breve di palestre e piscine. Intanto, resta fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in zona gialla.
Quando riaprono cinema e teatri? La Gelmini è chiara: "Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. E' un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione".