Allarme diffuso? Sì, in un certo senso. In questa fase epidemica "con le varianti che circolano e i segnali di ricrescita dei casi, serve grande prudenza, un rafforzamento e l'intensificazione delle misure, anche con provvedimenti restrittivi mirati come stanno già facendo alcune Regioni"; lo ha precisato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nel suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia Iss-ministero Salute, sottolineando che in questo momento "non userei la parola allarmismo, direi che noi dobbiamo essere consapevoli di una fase storica delicata dove abbiamo degli strumenti importanti come le vaccinazioni che stanno crescendo e ci danno primi segnali molto positivi". Brusaferro ha poi ricordato: "Stiamo vedendo la circolazione di varianti, sia quella più nota, la variante inglese che circola ampiamente ed è destinata a diventare la variante dominante, in tutta Europa, ma anche focolai di variante brasiliana in centro Italia e casi di variante sudafricana, in gran parte piccoli cluster di importazione". Brusaferro ha poi aggiunto: "Nelle fasce di età più giovani si osserva una leggera ricrescita" dei casi di Covid, anche se sempre all'interno di un numero contenuto. Non è chiaro su quale sia l'origine, ma è un'indicazione presente anche in altri Paesi e va approfondita". Al contrario, "nella fascia della popolazione over 80 c'è una decrescita dei casi legata alla campagna vaccinale. Nell'ultima settimana la forbice si sta aprendo ed è un primo segnale importante della campagna vaccinale", ha concluso Brusaferro.