Novità all’orizzonte per la Sicilia: progetti e richieste di cui si fa portavoce Salvo Giuffrida, coordinatore regionale di “Cambiamo!”, nascente partito del governatore della Liguria Giovanni Toti. L’intesa tra Giuffrida e il Governatore della Liguria avviene nel 2018, dal distacco della Forza Italia dissenziente che non condivideva la linea Berlusconiana e ha fondato “Cambiamo!” Partito di centro moderato.Ma quali sono le idee che questo partito intende portare avanti? Le risposte di Giuffrida. «”Cambiamo!” abbraccia i miei ideali di liberal-cristiano, ne condivido l’idea e da dicembre 2020 aderisco ufficialmente a questo partito. Ritengo che questo percorso politico sia molto importante per la destra moderata in Sicilia». «Abbiamo deputati e senatori, siamo già presenti in varie regioni d’Italia, è un partito in forte crescita. Siamo stati il primo partito a dire: “mettiamo da parte gli egoismi di partito e pensiamo all’italia e alla situazione di emergenza in cui attualmente ci troviamo”. In Sicilia noi partiamo da Musumeci, condivido il suo modo di amministrare, sempre attento e presente, fortemente vigile sui grandi e piccoli problemi della Sicilia». «Abbiamo chiesto un’accelerazione per quanto riguarda il piano vaccinale, abbiamo bisogno di raggiungere al piu presto l’immunità di gregge e riprendere il percorso produttivo dell’italia, per cui abbiamo chiesto a draghi di definire immediatamente il piano. Abbiamo poi chiesto di riscrivere il recovery plan, perchè c’è poco che riguardi la Sicilia, il governo Conte si è dimenticato della nostra isola, dei fondi che dovevano arrivarci per colmare il gap infrastrutturale fra la Sicilia e il nord. «Crisi di sistema, dove la classe dirigente politica ha fallito. La crisi è nel sistema politico, è necessario prevedere una riforma elettorale. La mossa di Renzi che ha portato alla crisi? La comprendo, ha avuto un’intuizione, la genialità di porre un quesito per quanto riguarda il recovery plan: l’italia è in grado di riprendersi?» «Da diverso tempo è depositata presso l’Assemblea Regionale siciliana il disegno di legge sulla semplificazione amministrativa, legge-madre che dovrebbe dare la possibilità alla burocrazia di snellirsi. Dalla progettazione alla realizzazione di un’opera pubblica, ad esempio, passano come minimo 7 anni, e questo non è possibile». «La Sicilia deve rispondere portando avanti le sue vere esigenze. Toti deve stare accanto ai problemi dei siciliani. Bisogna parlare di ponte di Messina, fiscalità di vantaggio, piena applicazione dello statuto della Regione Siciliana, che rimane nel cassetto perchè negli anni c’è stato ostracismo da parte di esecutivi precedenti e mancanza di forza dalla classe dirigente siciliana. Oggi però c’è maggiore presa di coscienza di queste problematiche, le nostre esigenze sono portate alla luce». “Cambiamo!” partito nazionale che inizia a muovendo i primi passi in Sicilia. Da dove bisogna partire?
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