Giuseppe Conte si è dimesso oggi da Presidente del Consiglio dei Ministri. La crisi di Governo apertasi il 13 gennaio vede i suoi momenti decisivi, cosa succederà adesso? Il 18 gennaio il Governo aveva ottenuto la fiducia assoluta alla Camera, e il 19 gennaio è stata la volta della maggioranza relativa al Senato; oggi, però, si apre un altro capitolo. Il Presidente del Consiglio Conte è intervenuto alle 09:00 di questa mattina in un Consiglio dei Ministri-lampo, della durata di appena 40 minuti, per comunicare l’intento di rassegnare le dimissioni. «Ringrazio l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme» avrebbe detto in CDM. Il Conte II volge al termine, quali scenari si aprono per uscire dalla crisi? Con oggi la palla passa al Presidente Mattarella. Il Presidente del Consiglio dimissionario è salito al Quirinale alle 12:00 per dimettersi, con l’obiettivo di ottenere nuovamente l’incarico dal Colle e allargare la maggioranza. Sarà poi la volta del Presidente Mattarella, che aprirà le consultazioni non prima di mercoledì pomeriggio. Il Capo dello Stato chiede rapidità d’azione, consultazioni calendarizzate in breve tempo, data l’emergenza sanitaria in corso. Sarà l’inizio del Conte ter? Se dalle forze di maggioranza PD, M5S e Leu arriva sostegno al Premier, lo stesso non accade da parte di Italia Viva e del centro destra, con Forza Italia che chiede “unità nazionale o voto”. Le prospettive sarebbero quindi le seguenti: il Capo dello Stato potrebbe avviare consultazioni al Quirinale, decidere di conferire un mandato esplorativo a un personaggio istituzionale o ancora consegnare il mandato pieno o esplorativo al Presidente del Consiglio uscente. Qualora nessuno di questi passaggi dovesse estinguere la crisi, si andrebbe verso lo scioglimento delle camere e le elezioni. Un dato che fa riflettere è il seguente: dalla nascita della Repubblica ad oggi, nell’arco quindi di 75 anni di storia repubblicana, si sono susseguiti 66 governi e 29 Presidenti del Consiglio, solo Alcide De Gasperi e Silvio Berlusconi sono rimasti in carica per i cinque anni previsti dalla Costituzione. Come uscire da un sistema politico che sembra condannato ad uno stato di perenne instabilità e crisi? 66 esecutivi in 75 anni: l’instabilità politica italiana