"Blackout Challenge" è un termine crudo che lascia riflettere. Un termine che identifica un fenomeno social e sociale. Un fenomeno che porta molti giovani a cadere vittime di un gioco insensato, di sfida, di superamento dei limiti che spesso porta alla morte. Il Blackout Challenge è una sfida social nata su Tik Tok e denunciata già nel 2018. La prima vittima di morte del blackout challenge del 2021 è una palermitana di 10 anni, Antonella. Il 20 Gennaio la bambina ha stretto al collo una cintura. La sfida consisteva nel resistere il maggior numero di tempo ed arrivare allo svenimento per provare brividi ed emozioni stupefacenti. Di quali emozioni si parla? Non esiste nessun tipo di emozione nel compiere un'azione del genere. La bambina è deceduta vittima di una grave asfissia. Ci sono due inchieste: una coordinata dal procuratore dei minori Massimo Russo e dal sostituto Paoletta Cartabellotta e l'altra dal procuratore aggiunto della procura orinaria Laura Vaccaro che coordina le indagini sui reati che coinvolgono la cosiddetta fascia debole. Si parla di istigazione al suicidio. I social, internet possono divenire mezzi pericolosi nelle mani di chi si lascia infatuare da essi stessi, o ancor peggio da modelli da emulare. La professoressa Tornali con amarezza parla di bambini / ragazzi inconsapevolmente abbandonati a guardare il mondo da un telefono. "Internet è l'informazione che ha sostituito la Tv ma non è un supporto. Internet cela aspetti demoniaci. Potremmo parlare di 'Infernet'. La società è responsabile di alcuni aspetti negativi di essa. Certamente questa pandemia influisce nel vincolare i bambini ad avere rapporti con il mondo solo attraverso uno smartphone". - continua il professore Vecchio- : "La scuola oggi svolge un compito di supporto e di vigilanza sugli stimoli e le criticità dell'infanzia nell'esporsi a tutto ciò che è sconosciuto. Bisogna invocare le giuste responsabilità. Auspichiamo una stagione dei doveri, delle riflessioni. Inutile oggi sottolineare con le nostre riflessioni ciò che di tragico è accaduto. Le scuole dovrebbero impartire educazione civica e all'utilizzo di internet". Inverosibilmente nulla di quanto scritto è stato attuato. Proprio durante questa pandemia sono aumentati i casi di autolesionismo. Il Dottore Renato Scifo, segretario regionale SINPIA , ospite in video ha dichiarato: "Prima dell'arrivo del covid19 vivevamo una deriva connessa ai cambiamenti nella gestione delle famiglie e della società in generale. Numerosi bambini tendono a isolarsi, avendo come unico mezzo di socializzazione i social. Ad oggi, in tempo di pandemia, la situazione è peggiorata. Molti adolescenti che si tagliano per sentirsi stimolati socialmente. Questi comportamenti patologicamente vengono copiati. Esistono vere e proprie dipendenze che creano anche disturbi sociali e alimentari. I bambini ovviamente sono suggestionati, dinanzi a mancanze di alternative. Si rischia l'incolumità del bambino stesso. Si sviluppano situazioni patologiche che ne disturbano la personalità". Spesso non si osservano i bambini, non si capisce cosa loro pensino di questa pandemia. Non si comprende la loro visione del divieto a giocare con i compagnetti, a vedere i nonni. Non andare a scuola sta creando blocchi di socializzazione, fondamentali per lo sviluppo della personalità del bambino. Tutto ciò passa inosservato. Il professore Vecchio sottolinea quanto poco si sia tenuto conto della salute dei bambini. "Eppure le risposte sono scritte il quel famoso documento. Ne il capo di governo, ne il ministro Speranza ne il ministro Azzolina hanno fatto qualcosa per questi bambini. Nessuno sta salvaguardando l'infanzia". Sembra che l'Italia intera si preoccupi soltanto sull'efficienza del vaccino. Pensiamo che nel 1956, il governo statunitense chiese a Elvis Presley di vaccinarsi in diretta tv contro la polio. Cosi da convincere la popolazione a vaccinarsi. Il re del rock and roll accettò e si riscontrò un notevole consenso da parte della popolazione. Il ministero della salute italiana ha chiesto a Tornatore di creare uno spot per sensibilizzare la popolazione al vaccino. Eppure molte perplessità continuano a diffondersi. "La propaganda di Elvis Presley è esempio di buona informazione. Il passato aiuta ad affrontare il presente. Anziché alimentare i No Vax, i virologi dovrebbero dire che senza i vaccini esisterebbe ancora il vaiolo, il polio. Sarebbe pericoloso pure contrarre il morbillo" afferma il prof. Vecchio. "Grazie al vaccino sviluppiamo i giusti anticorpi, non può avvenire una mutazione genetica come dicono in molti. Certamente questa diffidenza fa si che il governo ricevi meno pressing per avere il vaccino. Questo lascia pensare...." - conclude così la professoressa Tornali.Un nuovo appuntamento del "Il Cappello di Archimede" in cui le tematiche medico scientifiche si sono unite ad un fatto di cronaca terribile. Ospiti in studio il prof. Ignazio Vecchio, neurologo e titolare della Cattedra di Bioetica e Storia della Medicina dell'Università di Catania e la prof.ssa Cristina Tornali, fisiatra e direttore del Centro di Accademia di Arti Sanitarie.
Il 23 ottobre 2020 è stato presentato un'importante documento dal comitato nazionale di bioetica attraverso la quale l'organo consultivo del governo ha definito i termini di sanità legati ai bambini e al covid19.