Con la fine del 2020 si immaginavano giorni più incoraggianti, di rinascita, come se una data potesse bloccare le conseguenze negative del funesto 2020. Ma in realtàò il 2021 preoccupa. Siamo entrati in un periodo che per il legislatore è di ripresa con i versamenti ma per i commercianti, gli artigiani, per tutti coloro che sviluppano l'economia è di caduta e molti non potranno rialzarsi. E' stata posticipata di due giorni ovvero dal 16 al 18 gennaio la data per versare il pagamento dei contributi fissi Inps e non basteranno neanche i soldi percepiti dallo Stato attraverso il decreto Ristori per versare le somme dovute. "L'economia è profondamente segnata - sottolinea Greco - tutte le attività stanno subendo perdite di fatturato. Numerosi settori sono addirittura inattivi. Pensiamo allo spettacolo, al turismo, ai trasporti. Pensiamo a questi lavoratori che da mesi non percepisco stipendio alcuno ne aiuti dallo Stato. Questo collasso economico lo vivono la maggior parte degli italiani. Gli unici tutelati sono gli impiegati pubblici. Ciononostante il 18 gennaio l'Inps, o meglio 'lo Stato' esige riscuotere i contributi fissi e non smette di chiedere le cartelle esattoriali inviate ai commercianti e agli artigiani. Prende fiato Greco ma va giù duro: "Noi in quanto consulenti del lavoro possiamo affermare che nessuno ci ascolta. Ci sarà tanta buona volontà ma non basta. C'è tanto altro che non permette di porre in essere misure indispensabili in questo momento. Noi abbiamo contribuito, dopo il personale sanitario, in adempimenti che permettessero il percepimento della cassa integrazione. Lo Stato ha però complicato ogni atto burocratico con termini di decadenza allucinanti. Pensate che coloro che sono stati colpiti dal covid19 e ricoverati in ospedale non hanno avuto la possibilità di aver rinviati gli adempimenti. Loro hanno perso la cassa integrazione. Questo non è ammissibile. Bisognerebbe semplificare ogni cosa. Bisognerebbe fare in modo che si riuscisse ad ottenere quello che spetta senza problemi". "Da Presidente dei consulenti del lavoro, quindi non da politico ma da tecnico credo che non ci serva una crisi di Governo ma credo sia necessario un cambio di passo. Urgono provvedimenti reali per le numerose imprese che devono ripartire. Le limitazioni nei movimenti, nelle attività e negli orari vieta alle persone di lavorare, vieta alle persone di mangiare e molte di queste bussano alla porta degli usurai. Urgono aiuti concreti e siamo già in fortissimo e preoccupante ritardo, credetemi...".Come sempre anche nella scorsa puntata L'Informazione Raccontata ha dato voce a diverse personalità specializzate in vari ambiti, per trattare tematiche che interessano ogni singolo cittadino italiano. Ospite in studio per discutere sull'attuale stato dell'economia italiana il dott. Giovanni Greco, presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro di Catania.
Queste le parole del dott. Giovanni Greco che, seppur non schierato politicamente, esprime la propria visione sulla tanto discussa crisi di Governo.