Il filo che collega direttamente l’università al mondo del lavoro è molto spesso un filo talmente sottile da essere invisibile o, talvolta, da spezzarsi. C’è lavoro dopo l’università? Domanda talmente complessa, quasi come chiedersi se c’è vita su Marte. I numeri non giocano a nostro vantaggio: dati Eurostat mostrano come anche quest’anno il nostro Paese è primo in classifica per numero di Neet, giovani che non studiano e non lavorano. Inoltre, il tasso di occupazione in Italia è attualmente al 56%, contro la media europea stimata al 76%. Siamo dunque ben sotto la media, c’è tanto da fare, ci sono problemi da risolvere ed è finito il tempo da perdere. Di università e lavoro - con un particolare focus sul tema della cybersecurity - si è parlato nella puntata dell’Università Raccontata, con due ospiti in collegamento pronti ad intervenire sul tema: la professoressa Daniela Mainenti, docente della fondazione YMCA Italia e il dottor Roby Dagan, esperto in cybersecurity e consulente della fondazione YMCA Italia per quanto riguarda le relazioni universitarie con Israele. «l’emergenza sociosanitaria non ha fatto altro che accelerare il fenomeno della trasformazione della nostra società in una società 4.0, completamente trasferita nel digitale - commenta la prof.ssa Mainenti - Anche il mondo accademico è ormai trasferito nel digitale. Non eravamo per niente preparati a questa rivoluzione copernicana, e il Paese deve fare i conti con questa trasformazione. Una vera e propria rivoluzione digitale, dunque, al pari della Rivoluzione Industriale, che inevitabilmente condurrà alla scomparsa delle professioni che non sono all’altezza dei servizi digitali oggi richiesti. Alcune professioni, se non sono già scomparse, sono destinate all’estinzione, il gigante digitale è pronto a fagocitare tutto quello che non è capace di sopravvivere ed adattarsi all’ambiente digitale, connesso, virtuale, reticolare. Cosa deve fare l’università per adattarsi al cambiamento e rispondere alle esigenze formative e professionali dettate dai tempi? Per la prof.ssa Mainenti «L’università deve adeguare il proprio contenuto culturale per la formazione di queste figure professionali. Se andiamo verso una società digitalizzata. Moltissime figure professionali scompariranno, pertanto dobbiamo trovare delle soluzioni per combattere la disoccupazione, madre della povertà». Anche il dott. Dagan commenta il fenomeno: «Siamo già in un mondo totalmente digitalizzato. La società occidentale oggi va verso una formazione che deve essere sempre piu specializzata, dare risposte specifiche ai problemi. Cosa studiare? Io risponderei ai mei figli: qualcosa di specifico, che possa inserire nel mondo del lavoro». Cybersecurity e mondo del lavoro, di cosa parliamo? Viviamo in un mondo connesso, siamo online da quando apriamo gli occhi al mattino fino a quando li chiudiamo la sera. In questo flusso di comunicazione continua dobbiamo però difenderci da quelli che il dott. Dagan definisce i “bad guys” della rete. «Bisogna che ci organizziamo nella difesa e prevenzione nel settore della Cybersecurity, dobbiamo fare i conti con hackers oggi super evoluti che riescono ad entrare nelle reti per trarne profitto. È necessaria tutela dal furto di dati sensibili». Oggi piu che mai è necessario avere esperti in sicurezza digitale, partendo dalla formazione di figure professionali in tal senso. Da oltre 5 anni la Fondazione si sta concentrando in Italia nel creare profili professionali strettamente legati al management delle emergenze. La cybersecurity serve da difesa contro uno dei rischi a cui è esposta la nostra società. «Il rischio principale è proprio l’intrusione malevola, furti di dati per usi fraudolenti. La Fondazione - commenta la prof.ssa Mainenti - vuole avvalersi della migliore formazione possibile sul tema, tramite uno stretto collegamento con l’università israeliana. Grazie ai colleghi israeliani possiamo portare questo know-how nel nostro Paese. Abbiamo già alcune aziende strategiche che hanno deciso di avvalersi di questa formazione per assumere 100 dipendenti. Stiamo iniziando il recruiting di questi soggetti che potranno avvalersi del corso altamente specializzato offerto dalla fondazione e che verranno poi assunti dentro queste importanti aziende del Paese. Non vogliamo parlare di collocamento professionale dopo la formazione, ma contemporaneamente alla formazione. Questa è la grande novità del panorama formativo: formazione universitaria e specialistica in contemporanea. Chi è interessato può contattarci al numero dedicato per il recruiting, sono iniziati i colloqui per la selezione dei 100 soggetti interessati: 3461369929».